Commento CCC a YouCat Domanda n. 105



YOUCAT Domanda n. 105 - Parte III. Come giunsero i discepoli a credere che Gesù era risorto?


(Risposta Youcat - ripetizione) I discepoli, che prima avevano perso ogni speranza, giunsero a credere alla risurrezione di Gesù poiché lo videro in diversi modi dopo la sua morte, parlarono con lui e sperimentarono che era vivo.

Riflessione e approfondimenti  

(Commento CCC) (CCC 643) Davanti a queste testimonianze è impossibile interpretare la risurrezione di Cristo al di fuori dell'ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico. Risulta dai fatti che la fede dei discepoli è stata sottoposta alla prova radicale della passione e della morte in croce del loro Maestro da lui stesso preannunziata [Lc 22,31-32]. Lo sbigottimento provocato dalla passione fu così grande che i discepoli (almeno alcuni di loro) non credettero subito alla notizia della risurrezione. Lungi dal presentarci una comunità presa da una esaltazione mistica, i Vangeli ci presentano i discepoli smarriti (“tristi”: Lc 24,17) e spaventati [Gv 20,19], perché non hanno creduto alle pie donne che tornavano dal sepolcro e “quelle parole parvero loro come un vaneggiamento” (Lc 24,11; cf. Mc 16,11. 13). Quando Gesù si manifesta agli Undici la sera di Pasqua, li rimprovera “per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato” (Mc 16,14).   

Per meditare

(Commento Youcat)  Gli avvenimenti pasquali che si svolsero a Gerusalemme intorno all'anno 30 non sono una storia inventata; impressionati dalla morte di Gesù e per la sconfitta  subita, i discepoli fuggirono («noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele», Lc 24, 21) o si barricarono dietro le porte chiuse. Solo l'incontro con Cristo risorto li liberò dal loro irrigidimento e li colmò di una fede entusiasta in Gesù Cristo, il Signore che è al di sopra della vita e della morte.

(Commento CCC) (CCC 644) Anche messi davanti alla realtà di Gesù risuscitato, i discepoli dubitano ancora, [Lc 24,38] tanto la cosa appare loro impossibile: credono di vedere un fantasma [Lc 24,39]. “Per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti” (Lc 24,41). Tommaso conobbe la medesima prova del dubbio [Gv 20,24-27] e, quando vi fu l'ultima apparizione in Galilea riferita da Matteo, “alcuni […] dubitavano” (Mt 28,17). Per questo l'ipotesi secondo cui la risurrezione sarebbe stata un “prodotto” della fede (o della credulità) degli Apostoli, non ha fondamento. Al contrario, la loro fede nella Risurrezione è nata - sotto l'azione della grazia divina - dall'esperienza diretta della realtà di Gesù Risorto. (Fine)  

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