Commento CCC a YouCat Domanda n. 106



YOUCAT Domanda n. 106 - Parte III. Ci sono prove della risurrezione di Gesù?


(Risposta Youcat - ripetizione) Della risurrezione di Gesù non ci sono prove in senso scientifico, ma ci sono forti testimonianze individuali e collettive ad opera di molti contemporanei degli avvenimenti di Gerusalemme.

Riflessione e approfondimenti  

(Commento CCC) (CCC 643) Davanti a queste testimonianze è impossibile interpretare la risurrezione di Cristo al di fuori dell'ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico. Risulta dai fatti che la fede dei discepoli è stata sottoposta alla prova radicale della passione e della morte in croce del loro Maestro da lui stesso preannunziata [Lc 22,31-32]. Lo sbigottimento provocato dalla passione fu così grande che i discepoli (almeno alcuni di loro) non credettero subito alla notizia della risurrezione. Lungi dal presentarci una comunità presa da una esaltazione mistica, i Vangeli ci presentano i discepoli smarriti (“tristi”: Lc 24,17) e spaventati [Gv 20,19], perché non hanno creduto alle pie donne che tornavano dal sepolcro e “quelle parole parvero loro come un vaneggiamento” (Lc 24,11; cf. Mc 16,11. 13). Quando Gesù si manifesta agli Undici la sera di Pasqua, li rimprovera “per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato” (Mc 16,14). 

Per meditare

 (Commento Youcat c) Come primo riferimento alla verità della risurrezione di Cristo i discepoli comprendono la realtà di fatto del sepolcro vuoto (Lc 24, 5-6). Furono proprio le donne - che al tempo non erano considerate testimoni degni di considerazione - a scoprirlo. Anche se dell'Apostolo Giovanni si dice che, giunto al sepolcro vuoto, «vide e credette» (Gv 20, 8b), si affermò la certezza del fatto che Gesù viveva in primo luogo per via di un gran numero di apparizioni;

(Commento CCC) (CCC 644) Anche messi davanti alla realtà di Gesù risuscitato, i discepoli dubitano ancora, [Lc 24,38] tanto la cosa appare loro impossibile: credono di vedere un fantasma [Lc 24,39]. “Per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti” (Lc 24,41). Tommaso conobbe la medesima prova del dubbio [Gv 20,24-27] e, quando vi fu l'ultima apparizione in Galilea riferita da Matteo, “alcuni […] dubitavano” (Mt 28,17). Per questo l'ipotesi secondo cui la risurrezione sarebbe stata un “prodotto” della fede (o della credulità) degli Apostoli, non ha fondamento. Al contrario, la loro fede nella Risurrezione è nata - sotto l'azione della grazia divina - dall'esperienza diretta della realtà di Gesù Risorto. (Continua

(Continua la domanda:  Ci sono prove della risurrezione di Gesù?) 

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