Commento CCC a Youcat Domanda n. 98 Parte V
YOUCAT Domanda n. 98. Parte V - Dio voleva la morte del suo Figlio unigenito?
(Risposta Youcat ripetizione) Alla morte violenta di Gesù
non si giunse per via di tragiche circostanze esteriori. Gesù venne «consegnato
a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio» (At 2, 23).
Perché noi figli del peccato e della morte avessimo la vita, il Padre celeste
«fece peccato in nostro favore colui che non aveva conosciuto peccato» (2 Cor
5, 21). La grandezza del sacrificio che Dio Padre richiedeva al proprio Figlio
corrispondeva alla grandezza della passione di Cristo: «Che cosa dirò?
"Padre, salvami da quest'ora?". Ma proprio per questo sono giunto a
quest'ora» (Gv 12, 27). Da entrambe le parti si tratta di amore che si mostrò
nell'estremo della croce.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 606) Il Figlio di Dio disceso dal cielo non per
fare la sua volontà ma quella di colui che l'ha “mandato (Gv 6,38), “entrando
nel mondo dice: […] Ecco, io vengo […] per fare, o Dio, la tua volontà. […] Ed
è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo
dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre” (Eb
10,5-10). Dal primo istante della sua incarnazione, il Figlio abbraccia nella
sua missione redentrice il disegno divino di salvezza: “Mio cibo è fare la
volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). Il
sacrificio di Gesù “per i peccati di tutto il mondo” (1Gv 2,2) è l'espressione
della sua comunione d'amore con il Padre: “Il Padre mi ama perché io offro la
mia vita” (Gv 10,17). “Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio
quello che il Padre mi ha comandato” (Gv 14,31).
Per meditare
(Commento Youcat) Per
salvarci dalla morte Dio si cimentò in una missione pericolosa e instillò la
«medicina dell'immortalità» Ignazio di Antiochia) nel nostro mondo condannato
alla morte - ossia il suo Figlio Gesù Cristo. Padre e Figlio erano in questa
missione legati indissolubilmente, pronti ad affrontare la morte per amore e in
favore degli uomini. Dio volle compiere uno scambio per salvarci per sempre.
Egli voleva darci la sua vita eterna perché noi gustassimo la sua gioia e
voleva soffrire la nostra condizione mortale, la nostra disperazione, la nostra
solitudine, La nostra morte, per condividere ogni cosa con noi, per amarci fino
alla fine e anche oltre. La morte di Cristo è volere del Padre, ma non è la sua
ultima parola. Dal momento in cui Cristo è morto per noi, possiamo scambiare la
nostra morte con la sua vita.
(Commento CCC) (CCC 607) Questo desiderio di abbracciare il disegno
di amore redentore del Padre suo anima tutta la vita di Gesù [Lc 12,50; 22,15;
Mt 16,21-23] perché la sua passione redentrice è la ragion d'essere della sua
incarnazione: “Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a
quest'ora!” (Gv 12,27). “Non devo forse bere il calice che il Padre mi ha
dato?” (Gv 18,11). E ancora sulla croce, prima che tutto sia compiuto (Gv
19,30), egli dice: “Ho sete” (Gv 19,28). (Continua)