Commento CCC a Youcat Domanda n. 98 Parte II
YOUCAT Domanda n. 98. Parte II - Dio voleva la morte del suo Figlio unigenito?
(Risposta Youcat ripetizione) Alla morte violenta di Gesù
non si giunse per via di tragiche circostanze esteriori. Gesù venne «consegnato
a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio» (At 2, 23).
Perché noi figli del peccato e della morte avessimo la vita, il Padre celeste
«fece peccato in nostro favore colui che non aveva conosciuto peccato» (2 Cor
5, 21). La grandezza del sacrificio che Dio Padre richiedeva al proprio Figlio
corrispondeva alla grandezza della passione di Cristo: «Che cosa dirò?
"Padre, salvami da quest'ora?". Ma proprio per questo sono giunto a
quest'ora» (Gv 12, 27). Da entrambe le parti si tratta di amore che si mostrò
nell'estremo della croce.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC)
(CCC 601) Questo disegno divino di salvezza attraverso la messa a morte del
“Servo Giusto” [Is 53,11; At 3,14] era stato anticipatamente annunziato nelle
Scritture come un mistero di redenzione universale, cioè di riscatto che libera
gli uomini dalla schiavitù del peccato [Is 53,11-12; Gv 8,34-36]. San Paolo
professa, in una confessione di fede che egli dice di avere “ricevuto” (1Cor
15,3), che “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture” (1Cor 15,3; cf. At 3,18; 7,52; 13,29; At
26,22-23). La morte redentrice di Gesù compie in particolare la profezia del
Servo sofferente [Is 53,7-8; At 8,32-35]. Gesù stesso ha presentato il senso
della sua vita e della sua morte alla luce del Servo sofferente [Mt 20,28].
Dopo la Risurrezione, egli ha dato questa interpretazione delle Scritture ai
discepoli di Emmaus [Lc 24,25-27], poi agli stessi Apostoli [Lc 24,44-45].
Per meditare
(Commento Youcat) Per
salvarci dalla morte Dio si cimentò in una missione pericolosa e instillò la
«medicina dell'immortalità» Ignazio di Antiochia) nel nostro mondo condannato
alla morte - ossia il suo Figlio Gesù Cristo. Padre e Figlio erano in questa
missione legati indissolubilmente, pronti ad affrontare la morte per amore e in
favore degli uomini. Dio volle compiere uno scambio per salvarci per sempre.
Egli voleva darci la sua vita eterna perché noi gustassimo la sua gioia e
voleva soffrire la nostra condizione mortale, la nostra disperazione, la nostra
solitudine, La nostra morte, per condividere ogni cosa con noi, per amarci fino
alla fine e anche oltre. La morte di Cristo è volere del Padre, ma non è la sua
ultima parola. Dal momento in cui Cristo è morto per noi, possiamo scambiare la
nostra morte con la sua vita.
(Commento CCC)
(CCC 602a) San Pietro può, di conseguenza, formulare così la fede apostolica
nel disegno divino della salvezza: “Foste liberati dalla vostra vuota condotta
ereditata dai vostri padri […] con il sangue prezioso di Cristo, come di
agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato, già prima della
fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi” (1Pt
1,18-20). I peccati degli uomini, conseguenti al peccato originale, sono
sanzionati dalla morte [Rm 5,12; 1Cor 15,56].
(Continua)