Commento CCC a YouCat Domanda n. 143



YOUCAT Domanda n. 143. - Parte II. II papa è veramente infallibile?


(Risposta Youcat - ripetizione) Sì. Ma il Papa parla in maniera infallibile solo quando, in una solenne cerimonia ecclesiastica (ex cathedra), proclama un dogma, ovvero quando prende una decisione normativa in materia di fede e di morale. Possono avere un carattere infallibile anche le decisioni dogmatiche del collegio episcopale in comunione con il papa, come ad es. le decisioni di un concilio ecumenico.   

Riflessione e approfondimenti  

(Commento CCC) (CCC 892a) L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli Apostoli, che insegnano in comunione con il Successore di Pietro, e, in modo speciale, al Vescovo di Roma, Pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in “maniera definitiva”, propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi.

Per meditare

(Commento Youcat) L'infallibilità del Papa non ha nulla a che vedere con la sua integrità morale o con la sua intelligenza. Infallibile in senso proprio è la Chiesa, dal momento che Gesù le ha promesso lo Spirito Santo perché la conservi e la guidi sempre più a fondo nella verità. Quando una verità di fede ovvia viene negata o fraintesa, la Chiesa deve avere una voce definitiva che affermi in maniera normativa che cosa è vero e che cosa è falso; questa è la voce del papa; come successore di Pietro e primo fra i Vescovi egli ha il potere di formulare in accordo alla Tradizione la verità di fede della Chiesa messa in discussione, in modo tale che essa venga proposta «da credere in maniera sicura» ai fedeli di tutti i tempi. Per questo si dice: «il papa proclama un dogma». Tale dogma non può contenere niente di «nuovo»; la proclamazione di un dogma è un fatto molto raro, e l'ultima risale al 1950.

(Commento CCC) (CCC 892b) A questo insegnamento ordinario i fedeli devono “aderire col religioso ossequio dello spirito” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25] che, pur distinguendosi dall'ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento. (Fine)

(Prossima domanda: Qual è il compito dei vescovi?)  

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