Commento CCC a YouCat Domanda n. 145
YOUCAT Domanda n. 145. - Parte XIII. Perché Gesù vuole che esistano persone che vivono perpetuamente una vita di povertà, castità e obbedienza?
(Risposta Youcat - ripetizione) Dio è amore. Egli
desidera anche il nostro amore. Una forma di donazione per amore a Dio è vivere
come Gesù - ovvero in povertà, castità e obbedienza. Chi vive in questo modo ha
testa, cuore e mani libere per Dio e per gli uomini.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 950) La
comunione dei sacramenti. “Il frutto di tutti i sacramenti appartiene così
a tutti i fedeli, i quali per mezzo dei sacramenti stessi, come altrettante
arterie misteriose, sono uniti e incorporati in Cristo. Soprattutto il
Battesimo è al tempo stesso porta per cui si entra nella Chiesa e vincolo
dell'unione a Cristo […]. La comunione dei santi significa questa unione
operata dai sacramenti […]. Il nome di "comunione" conviene a tutti i
sacramenti in quanto ci uniscono a Dio […]; più propriamente però esso si
addice all'Eucaristia che in modo affatto speciale attua questa intima e vitale
comunione soprannaturale” [Catechismo
Romano, 1, 10, 24].
Per meditare
(Commento
Youcat) In ogni epoca singoli uomini si lasciano conquistare completamente da
Dio, e per desiderio del regno dei cieli (Mt 19, 12) sacrificano tutto per Dio
- anche doni belli come la proprietà, l'autodeterminazione e l'amore coniugale.
Questa vita conforme ai Consigli evangelici di povertà, Castità e obbedienza
mostra a tutti i cristiani che il mondo non è tutto; è in primo luogo
l'incontro «faccia a faccia» con lo sposo divino a rendere l'uomo
definitivamente felice.
(Commento CCC) (CCC 951) La comunione
dei carismi. Nella comunione della Chiesa, lo Spirito Santo “dispensa pure
tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali” per l'edificazione della Chiesa
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
12]. Ora “a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per
l'utilità comune” (1Cor 12,7). (CCC 952)
“Ogni cosa era fra loro comune” (At
4,32). “Il cristiano veramente tale nulla possiede di così strettamente suo che
non lo debba ritenere in comune con gli altri, pronto quindi a sollevare la
miseria dei fratelli più poveri” [Catechismo
Romano, 1, 10, 27]. Il cristiano è un amministratore dei beni del Signore
[Lc 16,1-3]. (Continua)