Commento CCC a YouCat Domanda n. 162
YOUCAT Domanda n. 162. Se Dio è amore, come può esistere un inferno?
(Risposta Youcat) Non è Dio a condannare
l'uomo. E' l'uomo stesso che respinge l'amore misericordioso di Dio e che si
priva volontariamente della vita (eterna), nel momento in cui si esclude dalla
comunione con Dio.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 1033) Non possiamo essere uniti a Dio se non
scegliamo liberamente di amarlo. Ma non possiamo amare Dio se pecchiamo
gravemente contro di lui, contro il nostro prossimo o contro noi stessi: “Chi
non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi
sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna” (1Gv 3,15).
Nostro Signore ci avverte che saremo separati da lui se non soccorriamo nei
loro gravi bisogni i poveri e i piccoli che sono suoi fratelli [Mt 25,31-46].
Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l'amore
misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una
nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla
comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola “inferno”.
Per meditare
(Commento
Youcat) Dio
vuole estendere la comunione con sé anche all'ultimo dei peccatori; egli
desidera che tutti si convertano e si salvino. Tuttavia Dio ha creato l'uomo
libero e rispetta le sue decisioni; neppure Dio può costringere all'amore; in
quanto soggetto di amore, non può impedire a nessuno di scegliere l'inferno
invece del cielo.
(Commento CCC) (CCC
1861) Il peccato mortale è una possibilità radicale della libertà umana, come
lo stesso amore. Ha come conseguenza la perdita della carità e la privazione
della grazia santificante, cioè dello stato di grazia. Se non è riscattato dal
pentimento e dal perdono di Dio, provoca l'esclusione dal regno di Cristo e la
morte eterna dell'inferno; infatti la nostra libertà ha il potere di fare
scelte definitive, irreversibili. Tuttavia, anche se noi possiamo giudicare che
un atto è in sé una colpa grave, dobbiamo però lasciare il giudizio sulle
persone alla giustizia e alla misericordia di Dio.