Commento CCC a YouCat Domanda n. 166 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 166 - Parte II. Perché la Chiesa celebra così spesso la Messa?
(Risposta Youcat ripetizione) Già il popolo di Israele
interrompeva il lavoro «sette volte al giorno» (Sai 119, 164) per lodare Dio;
Gesù partecipò alle celebrazioni e alla preghiera del proprio popolo; insegnò a
pregare ai propri discepoli e li riunì nel cenacolo per condividere con loro la
più alta delle celebrazioni: il dono di sé nella cena. La Chiesa, che chiama i
fedeli alla celebrazione, non fa altro che seguire la sua richiesta: “fate
questo in memoria di me “ (1 Cor, 11, 24b).
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 1068) Questo mistero di Cristo la Chiesa annunzia e
celebra nella sua liturgia, affinché i fedeli ne vivano e ne rendano
testimonianza nel mondo: “La liturgia, infatti, mediante la quale, massimamente
nel divino sacrificio dell'Eucaristia, “si attua l'opera della nostra redenzione”,
contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e
manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera
Chiesa” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum
concilium, 2].
Per meditare
(Commento
Youcat) Come l’uomo respira per restare in vita, allo stesso modo la Ciesa
respira e vive nelle celebrazioni. È Dio che giorno dopo giorno le inspira
nuova vita, le fa dono della propria parola e dei propri Sacramenti. Per
ricorrere ad un’immagine alternativa, ogni celebrazione è come un appuntamento
d’amore che Dio scrive nella nostra agenda: chi ha già provato l’amore di Dio
vi partecipa volentieri; che a volte non lo sente, ma vi partecipa lo stesso,
mostra a Dio la propria fedeltà.
(Commento CCC) (CCC 1069) Il termine “liturgia” significa originalmente
“opera pubblica”, “servizio da parte del/e in favore del popolo”. Nella
tradizione cristiana vuole significare che il popolo di Dio partecipa
all'“opera di Dio” [Gv 17,4]. Attraverso la liturgia Cristo, nostro Redentore e
Sommo Sacerdote, continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa,
l'opera della nostra redenzione.(Continua)