Commento CCC a YouCat Domanda n.165 - Parte I.




YOUCAT Domanda n. 165 - Parte I.  Perché diciamo «Amen» per professare la nostra fede?


(Risposta Youcat) Diciamo «Amen» - cioè «sì» - per la professione della nostra fede perché Dio fa di noi testimoni della fede. Chi dice «Amen» acconsente gioiosamente e liberamente all'azione di Dio nella creazione e nella redenzione.     

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 1061) Il Credo, come pure l'ultimo libro della Sacra Scrittura [Ap 22,21], termina con la parola ebraica Amen. La si trova frequentemente alla fine delle preghiere del Nuovo Testamento. Anche la Chiesa termina le sue preghiere con Amen. (CCC 1062) In ebraico, Amen si ricongiunge alla stessa radice della parola “credere”. Tale radice esprime la solidità, l'affidabilità, la fedeltà. Si capisce allora perché l'“Amen” può esprimere tanto la fedeltà di Dio verso di noi quanto la nostra fiducia in lui.

Per meditare

(Commento Youcat) La parola ebraica «Amen» deriva da una radice che significa «credere» come anche «saldezza, affidabilità e fedeltà». «Chi dice "Amen" appone la propria firma su qualcosa» (Agostino). Possiamo esprimere questo «sì» incondizionato perché Gesù si è rivelato fedele e affidabile con la sua morte e risurrezione. È egli stesso il «sì» umano a tutte le promesse di Dio, allo stesso modo in cui egli è il «sì» definitivo di Dio rivolto a noi.     

(Commento CCC)  (CCC 1063) Nel profeta Isaia si trova l'espressione “Dio di verità”, letteralmente “Dio dell'Amen”, cioè il Dio fedele alle sue promesse: “Chi vorrà essere benedetto nel paese, vorrà esserlo per il Dio fedele” (Is 65,16). Nostro Signore usa spesso il termine “Amen” [Mt 6,2.5.16], a volte in forma doppia [Gv 5,19], per sottolineare l'affidabilità del suo insegnamento, la sua autorità fondata sulla verità di Dio. (Continua

(Continua la domanda: Perché diciamo «Amen» per professare la nostra fede?)

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