Commento CCC a YouCat Domanda n. 250 – Parte VI.
YOUCAT Domanda n. 250 - Parte VI. In che modo la Chiesa intende il sacramento dell'ordine?
(Risposta
Youcat - ripetizione) I sacerdoti dell'Antica Alleanza
concepivano il loro ruolo come un'intermediazione fra il cielo e la terra, fra
Dio e il suo popolo. Poiché Cristo «è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini»
(1 Tm 2, 5), egli ha portato a compimento e concluso questo sacerdozio. Dopo
Cristo ci può essere sacerdozio solo in Cristo, nel sacrificio di Cristo sulla
croce e con la vocazione e la missione apostolica di Cristo.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1548 a) Nel servizio ecclesiale del ministero ordinato è Cristo stesso che è
presente alla sua Chiesa in quanto Capo del suo Corpo, Pastore del suo gregge,
Sommo Sacerdote del sacrificio redentore, Maestro di Verità. E' ciò che la
Chiesa esprime dicendo che il sacerdote, in virtù del sacramento dell'Ordine,
agisce “in persona Christi capitis” - in persona di Cristo Capo: [Conc. Ecum.
Vat. II, Lumen gentium, 10; 28; Id., Sacrosanctum concilium, 33; Id., Christus Dominus, 11; Id., Presbyterorum ordinis, 2; 6] “E' il
medesimo Sacerdote, Cristo Gesù, di cui realmente il ministro fa le veci.
Costui se, in forza della consacrazione sacerdotale che ha ricevuto, è in
verità assimilato al Sommo Sacerdote, gode della potestà di agire con la
potenza dello stesso Cristo che rappresenta (“virtute ac persona ipsius
Christi”) [Pio XII, Lett. enc. Mediator
Dei].
Per meditare
(Commento Youcat) Un sacerdote cattolico che amministra i
Sacramenti non opera in forza di un potere proprio né della sua eccellenza
morale (che a volte, purtroppo, neppure possiede), ma opera «in persona
Christi»; con l'ordinazione egli acquisisce la forza di Cristo che trasforma,
che sana e che salva. Poiché un sacerdote non ha niente che gli sia proprio, è
solo un servitore; il segno distintivo di ogni sacerdote è quindi un'umile
meraviglia per la propria vocazione.
(Commento CCC) (CCC
1549) Attraverso il ministero ordinato, specialmente dei Vescovi e dei
sacerdoti, la presenza di Cristo quale Capo della Chiesa è resa visibile in
mezzo alla comunità dei credenti [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 21]. Secondo la bella espressione di sant'Ignazio di
Antiochia, il Vescovo è “typos tou Patros”,
come l'immagine vivente di Dio Padre [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Trallianos, 3, 1; Epistula ad Magnesios, 6, 1]. (Continua)
(Continua la domanda: In che modo la Chiesa intende il sacramento dell'ordine?)