Commento CCC a YouCat Domanda n. 255
YOUCAT Domanda n. 255 - Parte I. Che cosa avviene con l'ordinazione diaconale?
(Risposta
Youcat) Con la consacrazione diaconale il candidato viene
ordinato, all'interno del sacramento dell'ordinazione, ad un servizio suo
proprio; egli rappresenta Cristo non «come colui che è venuto per farsi
servire, ma per servire e per dare la propria vita in riscatto per molti» (Mt
20, 28), che nella formula della liturgia dell'ordinazione suona: «A servizio
della Parola, dell'Altare e della carità il Diacono è a disposizione di tutti».
Riflessione
e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1569) “In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono
imposte le mani "non per il sacerdozio, ma per il servizio"” [Conc.
Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 29;
Id., Christus Dominus, 15]. Per
l'ordinazione al diaconato soltanto il vescovo impone le mani, significando
così che il diacono è legato in modo speciale al vescovo nei compiti della sua
“diaconia” [Sant'Ippolito di Roma, Traditio
apostolica, 8].
Per meditare
(Commento
Youcat a) Modello del Diacono è il santo martire Stefano: nel
momento in cui gli Apostoli, nella primitiva comunità di Gerusalemme, si videro
oberati dai molti impegni caritativi, ordinarono sette uomini «per il servizio
della mensa» e di conseguenza li consacrarono. Stefano, il primo da loro
nominato, operava «pieno di grazia e di potenza» per la nuova fede come per i
poveri della comunità.
(Commento CCC) (CCC 1571) Dopo il
Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato “come un
grado proprio e permanente della gerarchia”, [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 29] mentre le Chiese
d'Oriente lo avevano sempre conservato. Il diaconato
permanente, che può essere conferito a uomini sposati, costituisce un
importante arricchimento per la missione della Chiesa. In realtà, è conveniente
e utile che gli uomini che nella Chiesa adempiono un ministero veramente
diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e
caritative “siano fortificati per mezzo dell'imposizione delle mani, trasmessa
dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all'altare, per poter
esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l'aiuto della grazia
sacramentale del diaconato” [Id., Ad
gentes, 16].