Commento CCC a YouCat Domanda n. 262
YOUCAT Domanda n. 262 - Parte V. Quali sono le condizioni necessarie per un matrimonio cristiano sacramentale?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
Per un matrimonio sacramentale sono necessari tre elementi: a)
il libero consenso; b) il desiderio di un legame esclusivo destinato a durare
tutta la vita; c) l'essere disposti a ricevere dei figli. L'elemento più
profondo in un matrimonio cristiano è tuttavia la coscienza della coppia di
essere immagine vivente dell'amore fra Cristo e la Chiesa.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1654) I coniugi ai quali Dio non ha concesso di avere figli,
possono nondimeno avere una vita coniugale piena di senso, umanamente e
cristianamente. Il loro matrimonio può risplendere di una fecondità di carità,
di accoglienza e di sacrificio.
Per meditare
(Commento
Youcat) La richiesta dell'unità e dell'indissolubilità del
matrimonio è diretta in primo luogo contro la Poligamia, in cui il
Cristianesimo riconosce un grave insulto contro l'amore e i diritti umani; è
diretta anche contro quello che si potrebbe definire «poligamia successiva»,
ovvero una successione di legami amorosi non vincolanti che non giungono ad un
unico grande e definitivo «sì». La richiesta di fedeltà coniugale implica
l'essere disposti ad un legame destinato a durare tutta la vita e che esclude
altre relazioni d'amore oltre al matrimonio. La richiesta di essere disposti
alla fecondità significa che una coppia cristiana è aperta alla nascita dei
figli che Dio desidera donarle. Le coppie che non hanno figli sono chiamate da
Dio a diventare feconde in altri modi. Un matrimonio in cui uno di questi tre
elementi viene escluso non avviene realmente.
(Commento CCC) (CCC 1652) “Per sua indole naturale, l'istituto
stesso del matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati alla procreazione e
alla educazione della prole e in queste trovano il loro coronamento”: [Conc.
Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48] “I figli sono il preziosissimo dono del
matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori. Lo stesso
Dio che disse: “Non è bene che l'uomo sia solo” (Gen 2,18 ) e che “creò all'inizio
l'uomo maschio e femmina” (Mt 19,4), volendo comunicare all'uomo una certa
speciale partecipazione nella sua opera creatrice, benedisse l'uomo e la donna,
dicendo loro: “Crescete e moltiplicatevi” (Gen 1,28). Di conseguenza la vera
pratica dell'amore coniugale e tutta la struttura della vita familiare che ne
nasce, senza posporre gli altri fini del matrimonio, a questo tendono che i
coniugi, con fortezza d'animo, siano disposti a cooperare con l'amore del
Creatore e del Salvatore, che attraverso di loro continuamente dilata e
arricchisce la sua famiglia” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50].