Commento CCC a YouCat Domanda n. 265
YOUCAT Domanda n. 265 - Parte I. Tutti gli uomini sono chiamati al matrimonio?
(Risposta
Youcat) Non tutti sono chiamati al matrimonio; anche coloro che
vivono da soli possono vivere una vita in pienezza; ad alcuni di loro Gesù
mostra una strada particolare: li invita a vivere il celibato «per desiderio
del regno dei cieli» (Mt 19, 12).
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1618) Cristo è il centro di ogni vita cristiana. Il legame con
lui occupa il primo posto rispetto a tutti gli altri legami, familiari o
sociali [Lc 14,26; Mc 10,28-31]. Fin dall'inizio della Chiesa, ci sono stati
uomini e donne che hanno rinunciato al grande bene del matrimonio per seguire
l'Agnello dovunque vada (Ap 14,4), per preoccuparsi delle cose del Signore e
cercare di piacergli [1Cor 7,32], per andare incontro allo Sposo che viene [Mt
25,6]. Cristo stesso ha invitato certuni a seguirlo in questo genere di vita,
di cui egli rimane il modello: “Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal
ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può
capire, capisca” (Mt 19,12).
Per meditare
(Commento
Youcat) Molte persone che vivono da sole soffrono della loro
solitudine e la considerano una carenza e un difetto; eppure una persona che
non debba occuparsi del proprio coniuge e della propria famiglia gode anche di
una maggiore libertà e indipendenza, e ha tempo per fare cose importanti che
una persona coniugata non potrebbe mai fare. Forse, e nessuno ci pensa mai, è
per volere di Dio che chi non è sposato debba occuparsi di altre persone; non
di rado Dio chiama persone come queste particolarmente vicino a sé; questo è il
caso di quando si avverte in sé il desiderio di rinunciare ad un partner «per
desiderio del regno dei cieli»; la vocazione non può mai significare,
nell'ottica cristiana, disprezzo per il matrimonio o per la sessualità. La
rinuncia spontanea al matrimonio può essere vissuta solo nell'amore e per
amore, come segno potente del fatto che Dio è più importante di qualsiasi altra cosa; il celibe rinuncia al
rapporto sessuale ma non all'amore, e pieno
di desiderio va incontro a Cristo, lo sposo venturo (Mt 25, 6).
(Commento
CCC) (CCC 1619) La verginità per il Regno dei cieli è uno sviluppo della
grazia battesimale, un segno possente della preminenza del legame con Cristo,
dell'attesa ardente del suo ritorno, un segno che ricorda pure come il
matrimonio sia una realtà del mondo presente che passa [Mc 12,25; 1Cor 7,31].