Commento CCC a YouCat Domanda n. 265
YOUCAT Domanda n. 265 - Parte II. Tutti gli uomini sono chiamati al matrimonio?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
Non tutti sono chiamati al matrimonio; anche coloro che vivono
da soli possono vivere una vita in pienezza; ad alcuni di loro Gesù mostra una
strada particolare: li invita a vivere il celibato «per desiderio del regno dei
cieli» (Mt 19, 12).
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1620) Entrambi, il sacramento del Matrimonio e la verginità per
il regno di Dio, provengono dal Signore stesso. E' lui che dà loro senso e
concede la grazia indispensabile per viverli conformemente alla sua volontà [Mt
19,3-12]. La stima della verginità per il Regno [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 42; Perfectae caritatis, 12; Optatam
totius, 10] e il senso cristiano del Matrimonio sono inseparabili e si
favoriscono reciprocamente: “Chi denigra il matrimonio, sminuisce anche la
gloria della verginità; chi lo loda, aumenta l'ammirazione che è dovuta alla
verginità […]. Infatti, ciò che sembra bello solo in rapporto a ciò che è
brutto non può essere molto bello; quello che invece è la migliore delle cose considerate
buone, è la cosa più bella in senso assoluto” (San Giovanni Crisostomo, De virginitate, 10, 1: PG 48, 540;
Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris
consortio, 16).
Per meditare
(Commento
Youcat) Molte persone che vivono da sole soffrono della loro
solitudine e la considerano una carenza e un difetto; eppure una persona che
non debba occuparsi del proprio coniuge e della propria famiglia gode anche di
una maggiore libertà e indipendenza, e ha tempo per fare cose importanti che
una persona coniugata non potrebbe mai fare. Forse, e nessuno ci pensa mai, è
per volere di Dio che chi non è sposato debba occuparsi di altre persone; non
di rado Dio chiama persone come queste particolarmente vicino a sé; questo è il
caso di quando si avverte in sé il desiderio di rinunciare ad un partner «per
desiderio del regno dei cieli»; la vocazione non può mai significare,
nell'ottica cristiana, disprezzo per il matrimonio o per la sessualità. La
rinuncia spontanea al matrimonio può essere vissuta solo nell'amore e per
amore, come segno potente del fatto che Dio è più importante di qualsiasi altra cosa; il celibe rinuncia al
rapporto sessuale ma non all'amore, e pieno
di desiderio va incontro a Cristo, lo sposo venturo (Mt 25, 6).
(Commento
CCC) (CCC 1619) La verginità per il Regno dei cieli è uno sviluppo della
grazia battesimale, un segno possente della preminenza del legame con Cristo,
dell'attesa ardente del suo ritorno, un segno che ricorda pure come il
matrimonio sia una realtà del mondo presente che passa [Mc 12,25; 1Cor 7,31].