Commento CCC a YouCat Domanda n. 291



YOUCAT Domanda n. 291 - Parte III. Come fa un uomo a capire se le sue azioni sono buone o cattive?


(Risposta Youcat – ripetizione) L'uomo è in grado di discernere le cattive azioni da quelle buone perché possiede la ragione ed una coscienza che gli permettono di giudicare chiaramente.     

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 1753) Un'intenzione buona (per esempio, aiutare il prossimo) non rende né buono né giusto un comportamento in se stesso scorretto (come la menzogna e la maldicenza). Il fine non giustifica i mezzi. Così, non si può giustificare la condanna di un innocente come un mezzo legittimo per salvare il popolo. Al contrario, la presenza di un'intenzione cattiva (quale la vanagloria), rende cattivo un atto che, in sé, può essere buono [quale l’elemosina Mt 6,2-4].      

Per meditare

(Commento Youcat) I criteri che seguono aiutano nel distinguere le azioni buone da quelle cattive. Essi sono: 1. Quello che faccio deve essere buono, un buon proposito che rimane lettera morta non basta: una rapina in banca è sempre cattiva, anche se la compio con la buona intenzione di donare il denaro ai poveri; 2. Anche se quello che faccio è veramente buono, la cattiva intenzione con cui faccio il bene rende cattiva tutta quanta l'azione. Quando accompagno a casa una signora anziana e la aiuto nelle faccende di casa, compio una buona azione; ma se lo faccio per preparare un furto in casa di quella signora, la cosa rende malvagia tutta l'operazione. 3. Le circostanze nelle quali si agisce possono ridurre la responsabilità dell'individuo, ma nulla tolgono alla bontà o alla malvagità dell'azione. Picchiare la mamma è sempre male, anche se quella mamma aveva un tempo dato troppo poco amore al suo bambino.      

(Commento CCC) (CCC 1756) E' quindi sbagliato giudicare la moralità degli atti umani considerando soltanto l'intenzione che li ispira, o le circostanze (ambiente, pressione sociale, costrizione o necessità di agire, ecc) che ne costituiscono la cornice. Ci sono atti che per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze e dalle intenzioni, sono sempre gravemente illeciti a motivo del loro oggetto; tali la bestemmia e lo spergiuro, l'omicidio e l'adulterio. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene.     

(Prossima domanda: Si può compiere qualcosa di cattivo con lo scopo di farne risultare del bene?)

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