Commento CCC a YouCat Domanda n. 295
YOUCAT Domanda n. 295 - Parte VI. Che cos'è la coscienza?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
La coscienza è la voce interiore di un uomo che lo spinge
incondizionatamente a fare il bene e ad evitare incondizionatamente il male; al
tempo stesso è la capacità di discernere l'uno dall'altro, ed è il luogo in cui
Dio parla all'uomo.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1789) Alcune norme valgono in ogni caso: - Non è mai consentito
fare il male perché ne derivi un bene. - La “regola d'oro”: “Tutto quanto
volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12) [Lc
6,31; Tb 4,15]. - La carità passa sempre attraverso il rispetto del prossimo e
della sua coscienza: Parlando “così contro i fratelli e ferendo la loro
coscienza [...] voi peccate contro Cristo” (1Cor 8,12). “È bene non […] [fare]
cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi” (Rm 14,21).
Per meditare
(Commento
Youcat) La coscienza è spesso paragonata ad una voce interiore
con la quale Dio stesso si mostra nell'intimo dell'uomo; è Dio che si manifesta
nella coscienza. L'espressione: «In coscienza, non me la sento di fare questo»,
si traduce per un cristiano: «Non posso compiere questo al cospetto del mio
Dio». Per fedeltà alla loro coscienza molti uomini sono finiti in carcere e fin
sul patibolo.
(Commento
CCC) (CCC 1790) L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della
propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si
condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell'ignoranza e dia
giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute. (CCC 1791) Questa
ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene
“quando l'uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la
coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine del peccato” [Conc.
Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 16].
In tali casi la persona è colpevole del male che commette.