Commento CCC a YouCat Domanda n. 298
YOUCAT Domanda n. 298 - Parte I. Chi agisce male, ma in buona coscienza, è colpevole di fronte a Dio?
(Risposta
Youcat) No. Quando ci si è esaminati e si è raggiunto un
giudizio sicuro, bisogna in ogni caso seguire la propria voce interiore, anche
col rischio di commettere un'azione sbagliata.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1790) L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della
propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si
condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell'ignoranza e dia
giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute. (CCC 1791) Questa
ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene
“quando l'uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la
coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine del peccato” [Conc.
Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 16].
In tali casi la persona è colpevole del male che commette.
Per meditare
(Commento
Youcat) Il male che viene commesso per un giudizio sbagliato
prodotto dalla coscienza in buona fede non ci rende colpevoli di fronte a Dio.
Nella stessa misura in cui bisogna seguire la propria coscienza, bisogna però
anche tenere presente che, richiamandosi ad una presunta coscienza, nel corso
della storia, si sono commessi omicidi, torture e inganni.
(Commento
CCC) (CCC 1792) All'origine delle deviazioni del giudizio nella condotta
morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi
esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa ad una
malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell'autorità della Chiesa e
del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità.