Commento CCC a YouCat Domanda n. 298
YOUCAT Domanda n. 298 - Parte II. Chi agisce male, ma in buona coscienza, è colpevole di fronte a Dio?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
No. Quando ci si è esaminati e si è raggiunto un giudizio
sicuro, bisogna in ogni caso seguire la propria voce interiore, anche col
rischio di commettere un'azione sbagliata.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1793) Se - al contrario - l'ignoranza è invincibile, o il
giudizio erroneo è senza responsabilità da parte del soggetto morale, il male
commesso dalla persona non può esserle imputato. Nondimento resta un male, una
privazione, un disordine. E' quindi necessario adoperarsi per correggere la
coscienza morale dai suoi errori. (CCC 1801)
La coscienza morale può rimanere nell'ignoranza o dare giudizi erronei. Tali
ignoranze e tali errori non sempre sono esenti da colpevolezza.
Per meditare
(Commento
Youcat) Il male che viene commesso per un giudizio sbagliato
prodotto dalla coscienza in buona fede non ci rende colpevoli di fronte a Dio.
Nella stessa misura in cui bisogna seguire la propria coscienza, bisogna però
anche tenere presente che, richiamandosi ad una presunta coscienza, nel corso
della storia, si sono commessi omicidi, torture e inganni.
(Commento
CCC) (CCC 1794) La coscienza buona e pura è illuminata dalla fede sincera.
Infatti la carità “sgorga”, ad un tempo, “da un cuore puro, da una buona
coscienza e da una fede sincera” (1Tm 1,5; 3,9; 2Tm 1,3; 1Pt 3,21; At 24,16):
“Quanto più prevale la coscienza retta, tanto più le persone e i gruppi sociali
si allontanano dal cieco arbitrio e si sforzano di conformarsi alle norme
oggettive della moralità” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 16]. (CCC 1802) La Parola di Dio è una luce sui
nostri passi. La dobbiamo assimilare nella fede e nella preghiera e mettere in
pratica. In tal modo si forma la coscienza morale.