Commento CCC a YouCat Domanda n. 315 - Parte I.
YOUCAT Domanda n. 315 - Parte I. Che cos'è un peccato?
(Risposta Youcat) Un peccato è una parola, un fatto o
un'intenzione con cui un uomo trasgredisce consapevolmente e volontariamente
l'ordine delle cose previsto da Dio.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1849) Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta
coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il
prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la
natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana. E' stato definito “una
parola, un atto o un desiderio contrari alla legge eterna” [Sant'Agostino, Contra Faustum manichaeum, 22, 27: (PL
42, 418); San Tommaso d'Aquino, Summa
theologiae, I-II, 71, 6].
Per meditare
(Commento Youcat) Peccare
significa molto più che trasgredire una delle regole concordate dagli uomini;
il peccato è rivolto liberamente e consapevolmente contro l'amore di Dio e lo
ignora. Il peccato è quindi «l'amore di sé spinto fino al disprezzo di Dio»
(Agostino), e nel caso estremo la creatura peccatrice sostiene di voler essere
come Dio (Gen 3, 5). Come il peccato mi addossa una colpa, mi ferisce e mi
distrugge con le sue conseguenze, allo stesso modo avvelena e danneggia anche
il mio ambiente. Il peccato e la sua gravità si fanno riconoscibili al cospetto
di Dio.
(Commento
CCC) (CCC 1850) Il peccato è un'offesa a Dio: “Contro di te, contro te solo
ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto” (Sal 51,6). Il
peccato si erge contro l'amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri
cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a
causa della volontà di diventare “come Dio” (Gen 3,5), conoscendo e
determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è “amore di sé fino al
disprezzo di Dio” [Sant'Agostino, De
civitate Dei, 14, 28: (PL 41, 436)]. Per tale orgogliosa esaltazione di sé,
il peccato è diametralmente opposto all'obbedienza di Gesù, che realizza la
salvezza [Fil 2,6-9].