Commento CCC a YouCat Domanda n. 316 - Parte IV.



YOUCAT Domanda n. 316 - Parte IV. Come si fa a distinguere i peccati gravi (mortali) da quelli meno gravi (veniali)?


(Risposta Youcat – ripetizione) Il peccato grave distrugge la forza divina dell'amore presente nel cuore di ogni uomo, senza la quale non può esistere beatitudine eterna; per questo è chiamato peccato mortale, e interrompe il rapporto con Dio, che invece i peccati veniali si limitano a compromettere.       

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 1860) L'ignoranza involontaria può attenuare se non annullare l'imputabilità di una colpa grave. Si presume però che nessuno ignori i principi della legge morale che sono iscritti nella coscienza di ogni uomo. Gli impulsi della sensibilità, le passioni possono ugualmente attenuare il carattere volontario e libero della colpa; come pure le pressioni esterne o le turbe patologiche. Il peccato commesso con malizia, per una scelta deliberata del male, è il più grave.      

Per meditare

(Commento Youcat) Un peccato mortale separa l'uomo da Dio. La premessa di un peccato di questo tipo è quella di riferirsi ad un valore importante, quindi diretto contro Dio o contro la vita (come ad es. l'omicidio, la bestemmia, l'adulterio) ed è commesso con piena avvertenza e deliberato consenso. Sono invece veniali i peccati che si riferiscono a valori sottoordinati (l'onore, la proprietà, la verità ecc.), oppure quelli che sono commessi senza la piena avvertenza della loro gravità o senza deliberato consenso. Peccati di questo tipo compromettono il rapporto con Dio, ma non lo interrompono.

(Commento CCC) (CCC 1861) Il peccato mortale è una possibilità radicale della libertà umana, come lo stesso amore. Ha come conseguenza la perdita della carità e la privazione della grazia santificante, cioè dello stato di grazia. Se non è riscattato dal pentimento e dal perdono di Dio, provoca l'esclusione dal regno di Cristo e la morte eterna dell'inferno; infatti la nostra libertà ha il potere di fare scelte definitive, irreversibili. Tuttavia, anche se noi possiamo giudicare che un atto è in sé una colpa grave, dobbiamo però lasciare il giudizio sulle persone alla giustizia e alla misericordia di Dio. (CCC 1874) Scegliere deliberatamente, cioè sapendolo e volendolo, una cosa gravemente contraria alla legge divina e al fine ultimo dell'uomo, è commettere un peccato mortale. Esso distrugge in noi la carità, senza la quale la beatitudine eterna è impossibile. Se non ci si pente, conduce alla morte eterna.        

(Prossima domanda: In che modo si viene liberati da un peccato morta le e ci si riconcilia con Dio?)

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