Commento CCC a YouCat Domanda n. 325 - Parte III.
YOUCAT Domanda n. 325 - Parte III. Qual è il fondamento dell'autorità in una società?
(Risposta Youcat – ripetizione) Ogni società è ordinata
in maniera tale che il suo ordine, la sua coesione e il suo sviluppo devono
essere promossi ed esercitati da un'autorità legittima; è proprio della natura
dell'essere umano, così come creato da Dio, sottostare alla guida di una legittima
autorità.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1901) Se l'autorità rimanda ad un ordine prestabilito da Dio, “la
determinazione dei regimi politici e la designazione dei governanti sono
lasciate alla libera decisione dei cittadini” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 74]. La diversità dei
regimi politici è moralmente ammissibile, purché essi concorrano al bene
legittimo delle comunità che li adottano. I regimi la cui natura è contraria
alla legge naturale, all'ordine pubblico e ai fondamentali diritti delle
persone, non possono realizzare il bene comune delle nazioni alle quali essi si
sono imposti.
Per meditare
(Commento Youcat) Naturalmente,
all'interno di una società, un'autorità non può mai derivare da un semplice
atto di arroganza, ma deve essere giuridicamente legittima; chi debba governare
e quale sia l'ordinamento costituzionale adatto è decisione che deve essere
presa dai cittadini; la Chiesa non si vincola a determinati ordinamenti
costituzionali, ma afferma solo che essi non devono essere in contraddizione
con il Bene Comune.
(Commento CCC) (CCC
1902) L'autorità non trae da se stessa la propria legittimità morale. Non deve
comportarsi dispoticamente, ma operare per il bene comune come “forza morale
che si appoggia sulla libertà e sulla coscienza del dovere e del compito
assunto” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et
spes, 74]: “La legislazione umana non riveste il carattere di legge se non
nella misura in cui si conforma alla retta ragione; da ciò è evidente che essa
trae la sua forza dalla Legge eterna. Nella misura in cui si allontana dalla
ragione, la si deve dichiarare ingiusta, perché non realizza il concetto di
legge: è piuttosto una forma di violenza” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I-II, 93, 3, ad 2].