Natale Messa del giorno: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato
Natale Messa del giorno: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato
Come il sole, in pieno giorno, splende alto nel cielo,
inondando tutto e tutti con la sua luce potente e meravigliosa, così il grande Mistero della nostra fede, l’Incarnazione di Cristo, illumina
l’umanità e il mondo del suo splendore. È questo, a grandi linee, il messaggio
della Messa del giorno.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Is 52, 7-10: “7Come sono
belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di
buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: "Regna il tuo Dio".8Una
voce! Le tue sentinelle alzano la voce, insieme esultano, poiché vedono con gli
occhi il ritorno del Signore a Sion.9Prorompete insieme in canti di
gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha
riscattato Gerusalemme.10Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni; tutti i confini della terra vedranno la salvezza
del nostro Dio”.
Eb 1, 1-6: “1 Dio, che molte
volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei
profeti, 2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo
del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha
fatto anche il mondo. 3Egli è irradiazione della sua gloria e
impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo
aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà
nell'alto dei cieli, 4divenuto tanto superiore agli angeli quanto
più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.5Infatti, a quale
degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato? E
ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio ? 6Quando
invece introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli
di Dio”.
Gv 1, 1-18: “1 In principio
era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.2Egli
era, in principio, presso Dio:3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di
ciò che esiste.4In lui era la vita e la vita era la luce degli
uomini;5la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno
vinta.6Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.7Egli
venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero
per mezzo di lui.8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza
alla luce.9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni
uomo. 10Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.11Venne fra i suoi, e i suoi
non lo hanno accolto.12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere
di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,13i
quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono
stati generati.14E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo
a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio
unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.15Giovanni
gli dà testimonianza e proclama: "Era di lui che io dissi: Colui che viene
dopo di me è avanti a me, perché era prima di me".16Dalla sua
pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.17Perché la
Legge fu data per mezzo di Mosè ,la grazia e la verità vennero per mezzo di
Gesù Cristo.18Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che
è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
In pieno giorno il sole splende alto nel cielo, inondando
tutto e tutti con la sua luce meravigliosa. Nel Natale la Messa del Giorno
illumina il mondo con lo splendore dell’Incarnazione
di Cristo, il grande Mistero
della nostra fede. La Parola del
Signore è la luce, della quale la seconda lettura sottolinea le manifestazioni.
Nei tempi antichi, infatti, il Signore parlò molte volte e
in diversi modi per mezzo dei suoi profeti.
Dalla nascita di Gesù, ossia il Santo Natale, il Signore parla direttamente
per mezzo del suo diletto Figlio Unigenito:
Gesù Cristo. È questa la grande differenza fra Antico e Nuovo Testamento
o fra Antica e Nuova Alleanza. Nel prologo del suo Vangelo, Giovanni svela l’identità di quel piccolo bambino che
giace nella mangiatoia della grotta di Betlemme. Le sue parole non lasciano
dubbi: quel bimbo, chiamato Gesù, è il Verbo,
il Logos la Parola del Padre, il Figlio
del Dio vivente.
Questo Figlio non è soltanto presso Dio, ma è lui stesso vero
Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui. Senza lui non è stato fatto nulla di ciò che esiste. Egli
è la vita e la luce di tutta l’umanità. È l’erede di tutte le cose. È l’irradiazione
della gloria divina. Tutti gli angeli lo adorano. Il canto che precede il Vangelo
invita tutti ad adorarlo: “Venite tutti
ad adorare il Signore”. La
ragione è che: “oggi una splendida luce è
discesa sulla terra”.
Nella liturgia del Natale, il tema della luce domina
e si espande sovrano. Collega il Mistero
dell’Incarnazione col Mistero delle
Risurrezione. La luce che a Natale vediamo risplendere nella Messa della mezzanotte è la stessa luce
che a Pasqua vedremo sfolgorare nella Veglia
della Notte Pasquale. Nelle due liturgie
notturne, quella natalizia e quella pasquale, le preghiere iniziali e principali si esprimono in termini simili.
Nel
Natale preghiamo: “O Dio, che hai
illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del
mondo”. Nella veglia pasquale diciamo: “O
Dio, che illumini questa santissima notte con la gloria della Risurrezione del
Signore”. Nel Natale, il Verbo si fa nostra carne per redimerci dal peccato
e, quindi, elevarci alla gloria della sua Risurrezione alla Pasqua. La lettera
ai Filippesi (2, 5-11) riconosce
l’intimo vincolo che collega l’umiltà
dell’Incarnazione con la gloria della
Pasqua.
La preghiera del Natale è fra le più antiche della Chiesa. Essa
spiega che il Verbo si fece carne, ossia: assunse
la nostra natura umana perché noi potessimo condividere la sua vita divina.
A Betlemme, la fede dei pastori riconobbe la presenza del Figlio di Dio nei
segni poveri del bambino in fasce, della mangiatoia e della grotta. Nelle celebrazioni
eucaristiche, il nostro sguardo di fede riconosce la presenza del Figlio di Dio
nei segni poveri del pane e del vino.
L’ammirevole
scambio in cui Cristo condivide la nostra umanità e ci fa partecipi della sua
divinità, avviene, proprio nell’Eucaristia, il
più profondo e misterioso scambio di doni. Il Figlio di Dio ci dà il potere di diventare figli di Dio, perché
ci rigenera.
Nel Natale, Liturgie e Scritture trasmettono grandi verità. Come ricordarle
e viverle? A questa domanda, Liturgie e Scritture del Natale rispondono indicando
l’esempio decisivo della Santissima Madre del Signore, che tutti dobbiamo imitare:
“Maria custodiva tutte queste cose,
meditandole nel suo cuore”. Custodire, meditare e vivere è il vero atteggiamento
verso Dio e i suoi Misteri.
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
Le orazioni della Messa
del giorno iniziano rilevando il dono
mirabile della redenzione e del condividere la vita divina del Figlio, che
ha voluto assumere la nostra natura umana: “O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a
tua immagine, e in modo più ammirabile ci hai redenti, fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio,
che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana”.
L’orazione sulle
offerte chiede che mediante il sacrificio eucaristico, espressione perfetta
della nostra fede, possa giungere fino a noi e a tutti gli uomini il dono
natalizio della pace: “Ti sia gradito,
Signore, questo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, e ottenga a
tutti gli uomini il dono natalizio della pace”.
Infine, l’orazione conclusiva
chiede per tutti il dono della vita immortale del Figlio, che ci ha rigenerati e
resi figli del Padre celeste: “Padre
santo e misericordioso, il Salvatore del mondo, che oggi è nato e ci ha
rigenerato come tuoi figli, ci comunichi il dono della sua vita immortale”.
Gualberto Gismondi
ofm
BUON NATALE A TUTTI
BUON NATALE A TUTTI