Battesimo del Signore, Domenica dopo l’Epifania: Questi è il Figlio mio, l'amato, ascoltatelo
Battesimo del Signore, Domenica dopo l’Epifania: Questi è il Figlio mio, l'amato, ascoltatelo
La festa del battesimo del Signore conclude il tempo del Natale, al quale segue il tempo ordinario. Il Vangelo di questa
domenica manifesta una perfetta espressione trinitaria: Il Padre e lo Spirito Santo testimoniano
in modo sensibile e solenne, a tutti i presenti, la piena divinità del Figlio amato, divenuto il Signore
Gesù Cristo, il Dio con noi, il nostro Salvatore
e Redentore.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Is 42, 1-4. 6-7: “Così
dice il Signore: 1Ecco il mio servo che io
sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di
lui; egli porterà il diritto alle nazioni. 2Non griderà né alzerà il
tono, non farà udire in piazza la sua voce, 3non spezzerà una canna
incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto
con verità. 4Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà
stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. 6"Io,
il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho
formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, 7perché
tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla
reclusione coloro che abitano nelle tenebre”.
At 10, 34-38: “In quei giorni, 34Pietro allora prese
la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa
preferenza di persone, 35ma accoglie chi
lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
36Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele,
annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la
Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e
potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro
che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui”.
Mt 3, 13-17: “13In quel tempo Gesù dalla Galilea venne al Giordano
da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva
impedirglielo, dicendo: "Sono io che ho bisogno di essere battezzato da
te, e tu vieni da me?". 15Ma Gesù gli rispose: "Lascia
fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia". Allora egli
lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco,
si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una
colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che
diceva: "Questi è il Figlio mio,
l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento"”.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
Mentre Giovanni battezzava le folle sulle rive del Giordano,
anche Gesù si fa battezzare e al suo battesimo avvengono segni grandiosi: il cielo
si apre, risuona la voce del Padre, lo Spirito Santo scende in forma visibile
su di lui, Figlio di Dio. È una perfetta
“teofania”, ossia una manifestazione di
Dio, che qui mostra il mistero della Santissima
Trinità.
Consideriamo attentamente il Vangelo. Giovanni predica il
battesimo di penitenza e molti peccatori accorrono a lui. Gesù si unisce a loro
per ricevere questo segno di pentimento, Giovanni non vuole, ma Gesù insiste
perché vuole essere solidale con i
peccatori, stare dove stanno loro.
È questo il grande mistero d’amore, che indica la sua totale solidarietà con
noi. Esso avviene come grande epifania
o manifestazione trinitaria. Dai
cieli aperti la voce del Padre scende
come un potente tuono: “Tu sei il Figlio
mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Ciò conferma il Salmo responsoriale (29, 3-4) che annuncia: “voce del Signore sulle grandi acque. La voce del Signore è forza. La
voce del Signore è potenza”.
Il Padre, che “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito” (Gv 3,
16), dichiara, con forza e potenza, di compiacersi del Figlio solidale con i
peccatori. Nel Padre e nel Figlio, quindi, splende con forza e potenza l’infinito
e totale amore per i peccatori. Nello stesso istante, lo Spirito Santo scende
dal cielo, in forma di colomba, segno di pace, condividendo pienamente la
compiacenza del Padre.
Tutte le persone divine: Padre, Figlio e Spirito Santo, ossia la Santissima Trinità, vivono, condividono e confermano quest’evento,
assolutamente inaspettato. Esso è il mistero fondamentale della nostra fede, è il
fondamento della nostra vita e apre solennemente la missione per la quale Gesù si
è incarnato.
Lungo i secoli di storia del popolo di Dio, lo Spirito Santo ha
preparato questo momento per mezzo dei profeti. D’ora in poi, invece, sarà proprio
il Figlio di Dio a parlarci direttamente. Egli illuminerà i nostri cuori e le
nostre menti col suo Santo Spirito per farci pienamente partecipi di questo
grande mistero di amore, di salvezza e di santità. Noi vi partecipiamo mediante
la fede, la speranza e la carità.
Colui che annunciarono le antiche profezie, ora
è confermato dalle parole del Padre e dal segno dello Spirito Santo: “Tu sei il mio eletto, Colui del quale io mi
compiaccio. Ho posto il mio Spirito su di Te. Io il Signore ti ho chiamato per
la giustizia e ti ho preso per mano, ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e
luce delle nazioni”.
E' proprio Gesù che questi misteri rivelano, perché
cominci la sua missione di rivelazione e di salvezza. Lo Spirito Santo lo condurrà
dapprima nel deserto per vincere le tentazioni di Satana, poi nella Galilea per
proclamare il Regno di Dio o Regno dei Cieli con la predicazione e la
potenza dei suoi segni.
Dobbiamo
ricordare sempre che il battesimo di Gesù è l’esempio e modello del nostro
battesimo. Il Padre, amandoci con amore illimitato e inesauribile, purifica anche
noi con l’acqua battesimale e ci chiama: “Amati,
in cui trovo compiacimento”. Gesù, a sua volta, ci ha promesso che, se
crediamo in lui, farà sgorgare da noi i fiumi d’acqua viva della sua grazia, che fluiscono
nella vita eterna.
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
In questa grande celebrazione del battesimo di Gesù Cristo,
la liturgia offre diverse orazioni e invocazioni al Padre. Nella prima chiediamo
di poter vivere sempre come figli, nel suo amore di Padre: “Padre onnipotente ed eterno, che dopo il
battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre
discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua
e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore”.
Nella seconda orazione possiamo chiedere di essere rinnovati
interiormente, a immagine di Cristo: “O
Padre, il tuo unico Figlio si è manifestato nella nostra carne mortale, concedi
a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente
rinnovati a tua immagine”.
La terza orazione c’invita a chiedere al Padre di poter vivere
da fedeli imitatori del suo Figlio prediletto, nel quale il suo amore si
compiace: “Padre d’immensa gloria, tu ha
consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai
stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli, concedi a noi,
che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come
fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace”.
Con la Chiesa che offre al Padre i suoi doni, chiediamo di
trasformarli nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni colpa: “Ricevi o Padre, i doni che la Chiesa ti
offre, celebrando la manifestazione del Cristo tuo diletto Figlio, e
trasformali per noi nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni
colpa”.
Nella preghiera conclusiva chiediamo al Padre, che ci ha
nutriti alla sua mensa, di essere veri discepoli e ascoltatori del suo Figlio, per
poter essere veramente suoi figli: “Dio
misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa, concedi a noi tuoi fedeli di
ascoltare come discepoli il tuo Cristo, per chiamarci ed essere realmente tuoi
figli”.
Fine del tempo natalizio
Gualberto Gismondi OFM