Commento CCC a YouCat Domanda n. 379 - Parte I.
YOUCAT Domanda n. 379 – Parte I. Quali azioni sono proibite dal divieto di uccidere?
(Risposta Youcat) È
proibito l'omicidio e la complicità all'omicidio; è proibito uccidere in guerra
al di fuori delle strette condizioni che giustificano una legittima difesa con
la forza militare; è proibito l'aborto, fin dal concepimento della persona
umana; sono proibiti il suicidio, l'automutilazione e l'autodistruzione; è
proibita anche l'eutanasia, ossia l'uccisione di persone handicappate, malate o
prossime alla morte.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2268) Il quinto comandamento proibisce come
gravemente peccaminoso l'omicidio diretto
e volontario. L'omicida e coloro che volontariamente cooperano
all'uccisione commettono un peccato che grida vendetta al cielo [Gen 4,10].
L'infanticidio [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 51], il fratricidio, il parricidio e l'uccisione del coniuge sono
crimini particolarmente gravi a motivo dei vincoli naturali che infrangono.
Preoccupazioni eugenetiche o di igiene pubblica non possono giustificare
nessuna uccisione, fosse anche comandata dai pubblici poteri.
Per meditare
(Commento Youcat) Al giorno d'oggi
capita spesso di eludere il divieto di uccidere con argomenti ispirati ad un
apparente umanitarismo; ma in realtà né l'eutanasia né l'aborto sono soluzioni
umane e per questo in tali questioni la Chiesa è di chiarezza definitiva.
Chiunque prenda parte ad un aborto, costringa o anche solo consigli un'altra
persona a commetterlo è automaticamente scomunicato, analogamente a quanto
succede per altri delitti commessi contro la vita. Quando invece una persona
psichicamente malata si toglie la vita, la sua responsabilità in materia è
spesso ridotta e talvolta addirittura inesistente.
(Commento CCC) (CCC
2269) Il quinto comandamento proibisce qualsiasi
azione fatta con l'intenzione di provocare indirettamente
la morte di una persona. La legge morale vieta tanto di esporre qualcuno ad un
rischio mortale senza grave motivo, quanto di rifiutare l'assistenza ad una
persona in pericolo. Tollerare, da parte della società umana, condizioni di
miseria che portano alla morte senza che ci si sforzi di porvi rimedio, è una
scandalosa ingiustizia e una colpa grave. Quanti nei commerci usano pratiche
usuraie e mercantili che provocano la fame e la morte dei loro fratelli in
umanità, commettono indirettamente un omicidio, che è loro imputabile [Am
8,4-10]. L'omicidio involontario non
è moralmente imputabile. Ma non si è scagionati da una colpa grave qualora,
senza motivi proporzionati, si è agito in modo tale da causare la morte, anche
senza l'intenzione di provocarla.