Commento CCC a YouCat Domanda n. 379 – Parte VII.
YOUCAT Domanda n. 379 – Parte VII. Quali azioni sono proibite dal divieto di uccidere?
(Risposta Youcat – ripetizione) È proibito l'omicidio e la complicità all'omicidio; è proibito uccidere in
guerra al di fuori delle strette condizioni che giustificano una legittima
difesa con la forza militare; è proibito l'aborto, fin dal concepimento della
persona umana; sono proibiti il suicidio, l'automutilazione e
l'autodistruzione; è proibita anche l'eutanasia, ossia l'uccisione di persone
handicappate, malate o prossime alla morte.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2279) Anche se la morte è considerata imminente, le
cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere
legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del
moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere
moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine
né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative
costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo
titolo devono essere incoraggiate.
Per meditare
(Commento Youcat) Al giorno d'oggi
capita spesso di eludere il divieto di uccidere con argomenti ispirati ad un
apparente umanitarismo; ma in realtà né l'eutanasia né l'aborto sono soluzioni
umane e per questo in tali questioni la Chiesa è di chiarezza definitiva.
Chiunque prenda parte ad un aborto, costringa o anche solo consigli un'altra
persona a commetterlo è automaticamente scomunicato, analogamente a quanto
succede per altri delitti commessi contro la vita. Quando invece una persona
psichicamente malata si toglie la vita, la sua responsabilità in materia è
spesso ridotta e talvolta addirittura inesistente.
(Commento CCC) (CCC
2280) Ciascuno è responsabile della propria vita
davanti a Dio che gliel'ha donata. E' lui che ne rimane il sovrano Padrone. Noi
siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e
per la salvezza delle nostre anime. Siamo gli amministratori, non i proprietari
della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.