Commento CCC a YouCat Domanda n. 383 – Parte III.
YOUCAT Domanda n. 383 – Parte III. Perché l'aborto non è accettabile in nessuna fase dello sviluppo di un embrione?
(Risposta Youcat – ripetizione) La vita, che è donata da Dio, è proprietà di Dio; è sacra fin dal primo
istante e non può essere sottoposta a nessun intervento umano. «Prima di
formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti
ho consacrato» (Ger 1, 5).
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2273 b) Tra questi diritti fondamentali bisogna, a
questo proposito, ricordare il diritto alla vita e all'integrità fisica di ogni
essere umano dal concepimento alla morte” [Congregazione per la Dottrina della
Fede, Istr. Donum vitae, 3]. “Nel
momento in cui una legge positiva priva una categoria di esseri umani della
protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a
negare l'uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato non pone la
sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare di chi
è più debole, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto. […]
Per meditare
(Commento Youcat) Solo Dio è
Signore della vita e della morte; la «mia» vita non mi appartiene neppure per
un istante; ogni bambino ha diritto alla vita fin dal concepimento; fin
dall'inizio l'essere umano non ancora nato è una persona che nessuno può
privare dei suoi diritti, neppure il medico e neppure la madre. La chiarezza
della Chiesa in questa materia non è mancanza di misericordia; la Chiesa
desidera piuttosto richiamare l'attenzione sul danno irreparabile che viene
arrecato al bambino, che viene ucciso innocente, ai suoi genitori e a tutta la
società. Proteggere la vita innocente rientra anche fra i compiti precipui
dello Stato; se uno Stato si sottrae a questo compito, mina i fondamenti stessi
dello Stato di diritto.
(Commento CCC) (CCC 2322) Fin dal concepimento il bambino ha diritto alla
vita. L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è una pratica
“vergognosa” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 27], gravemente contraria alla legge morale. La Chiesa condanna
con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana.