5ª Domenica di Pasqua A: Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me
5ª Domenica di Pasqua A: Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me
Questa domenica e la prossima ci preparano alla conclusione del
Tempo Pasquale, che si attua col
ritorno di Cristo al Padre, nell’Ascensione,
e con la venuta dello Spirito Santo
su noi e tra noi, nella Domenica della Pentecoste.
Le letture bibliche passano dalla celebrazione della Risurrezione alla
preparazione spirituale di questi eventi.
Ascoltiamo la Parola di Dio
At 6,1-7: 1In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli,
quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché,
nell'assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. 2Allora
i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: "Non è giusto che
noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. 3Dunque,
fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e
di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 4Noi, invece, ci
dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola". 5Piacque
questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di
Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un
prosèlito di Antiòchia. 6Li presentarono agli apostoli e, dopo aver
pregato, imposero loro le mani.7E la parola di Dio si diffondeva e il
numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una
grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
1Pt 2,4-9: Carissimi,
4Avvicinandovi al Signore, pietra viva,
rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5quali
pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un
sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante
Gesù Cristo. 6Si legge infatti nella Scrittura: Ecco, io pongo in
Sion una pietra d'angolo , scelta, preziosa, e chi crede in essa non
resterà deluso .7Onore dunque a voi che credete; ma per quelli
che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata
pietra d'angolo8e sasso d'inciampo, pietra di scandalo Essi
v'inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. 9Voi
invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si
è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha
chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Gv 14,1-12: 1 Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in
Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono
molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un
posto"? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò
di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E
del luogo dove io vado, conoscete la via".5Gli disse Tommaso:
"Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?". 6Gli
disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche
il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". 8Gli
disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". 9Gli
rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto,
Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci
il Padre"? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in
me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane
in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il
Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.12In
verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che
io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
Questa domenica comincia a prepararci alla venuta dello Spirito Santo sulla Chiesa e nel mondo,
che celebreremo la domenica di Pentecoste.
Domenica prossima celebriamo l’Ascensione,
ossia il glorioso ritorno di Cristo al Padre.
In queste domeniche, le letture bibliche richiamano la nostra attenzione su due
misteri fondamentali: l’Ascensione o
salita di Cristo al cielo e la Pentecoste o discesa
dello Spirito Santo su di noi. I Vangeli
fanno lo stesso richiamo, mediante alcune parti del discorso di Gesù nell’Ultima
Cena.
La liturgia sottolinea il ruolo eucaristico dello Spirito Santo nel cammino della Chiesa, passando dalla celebrazione
della Risurrezione alla riflessione
spirituale sulla Pentecoste. Le
letture passano dagli aspetti entusiasmanti e gioiosi della Risurrezione di
Cristo, alle concrete difficoltà che i seguaci del Risorto, e in particolare la
sua Chiesa, dovranno affrontare per restare fedeli alla loro testimonianza.
Tali difficoltà sono non solo quelle esterne alla Chiesa, ma anche quelle interne
alla sua comunità.
La Chiesa cristiana si definisce “cattolica”, ossia “universale”
perché unisce persone di ogni lingua, popolo, nazione e costume, come avevano già
preannunciato i profeti. Dalla Risurrezione
di Gesù in poi si formò una comunità di persone che vivevano insieme, unite
dall’unica fede nel Risorto. Esse provenivano sempre più da diversissime tradizioni
culturali, politiche, sociali e religiose di tutto il mondo. Ciascuna portava
con sé le più diverse abitudini, esigenze ed esperienze. Cominciarono, quindi,
a emergere tensioni e incomprensioni.
Nella prima lettura, la tensione deriva dall’assistenza
quotidiana ai poveri. Questo impegno, insieme spirituale e sociale, nel corso
della storia cristiana diviene sovente cruciale, con punte gravi e drammatiche.
Qui la comunità compie una scelta esemplare, affidando questo compito a persone
piene di Spirito Santo e di Sapienza,
affinché gli Apostoli possano dedicarsi al servizio
della preghiera e della Parola. La proposta mette tutti d’accordo e molti
aderiscono alla Chiesa che si moltiplica grandemente. La lettura mette in luce
come lo Spirito Santo sia già all’opera. La seconda lettura, dalla prima
lettera di San Pietro, sottolinea che la Chiesa è l’edificio e Cristo è la sua “pietra
angolare” che lo compagina e lo sostiene, unendo fra loro tutte le pietre
vive, ossia i credenti. In esso, tutti sono “pietre vive”, stirpe
eletta, sacerdoti regali, gente santa,
luci meravigliose che proclamano le ammirevoli opere di Dio e, in
particolare, la salvezza operata dal Risorto.
Il Vangelo riferisce l’ultimo
discorso nel quale Gesù rivelò le realtà più intime e preziose di sé e della
sua opera. In esse ci disse che sarebbe ritornato al Padre, per prepararci un
posto accanto a lui. Lo può fare, perché è totalmente nel Padre e il Padre è
totalmente in lui. Le sue parole sono le parole del Padre. Chi conosce lui
conosce il Padre. Chi crede in Lui compirà le stesse opere da lui compiute, e
anche maggiori. Tutto ciò possiamo e dobbiamo crederlo con la massima certezza,
perché Gesù è l’unica via, verità e vita che porta al Padre, al quale nessuno
può giungere se non per mezzo di
lui.
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
Nello spirito di questa domenica, la prima orazione ricorda
la generosa benevolenza del Padre perché ci ha donato non solo il Salvatore ma anche lo Spirito Santo: “O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con
benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia
data la vera libertà e la vita eterna”.
La seconda orazione chiede che possiamo divenire realmente
sacerdozio regale, popolo santo, tempio della sua gloria: “O Padre, che ti riveli in Cristo maestro e redentore, fa’ che aderendo
a lui, pietra vita, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a te,
siamo edificati anche noi in sacerdozio regale, popolo santo, tempio della tua
gloria”.
L’orazione sui doni e quella finale chiedono al Signore di
testimoniare la sua verità nella nostra vita e di passare dalla decadenza del
peccato alla pienezza della vita nuova: “O
Dio, in questo scambio di doni ci fa partecipare alla comunione con te, unico
sommo bene, concedi che la luce della tua verità sia testimoniata dalla nostra
vita”. “Assisti, Signore, il tuo
popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa’ che
passiamo dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova”.