Commento CCC a YouCat Domanda n. 396
YOUCAT Domanda n. 396 – Come reagisce un cristiano di fronte all'ira?
(Risposta Youcat) Paolo
dice: «Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira» (Ef
4, 26).
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2302) Richiamando il comandamento: “Non uccidere” (Mt
5,21), nostro Signore chiede la pace del cuore e denuncia l'immoralità dell'ira
omicida e dell'odio. L'ira è un
desiderio di vendetta. “Desiderare la vendetta per il male di chi va punito è
illecito”; ma è lodevole imporre una riparazione “al fine di correggere i vizi
e di conservare il bene della giustizia” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 158, 1, ad 3].
Se l'ira si spinge fino al proposito di uccidere il prossimo o di ferirlo in
modo brutale, si oppone gravemente alla carità; è un peccato mortale. Il
Signore dice: “Chiunque si adira contro il proprio fratello, sarà sottoposto a
giudizio” (Mt 5,22).
Per meditare
(Commento Youcat) L'ira è in primo luogo un'emozione umana come reazione
ad un'ingiustizia subita; quando però dall'ira nasce l'odio e si augura il male
al nostro prossimo, da una normale emozione nasce una grave mancanza contro la
carità; ogni forma di ira incontrollata e soprattutto il desiderio di vendetta
sono diretti contro la pace e compromettono la «pace dell'ordine».
(Commento CCC) (CCC 2303) L’odio
volontario è contrario alla carità. L'odio del prossimo è un peccato quando
l'uomo vuole deliberatamente per lui del male. L'odio del prossimo è un peccato
grave quando deliberatamente si desidera per lui un grave danno. “Ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate
figli del Padre vostro celeste” (Mt 5,44-45).