Pentecoste: Ricevete lo Spirito Santo, a coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati



Pentecoste: Ricevete lo Spirito Santo, a coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati


Nel giorno di Pentecoste, con l'effusione dello Spirito Santo, Dio manifesta la Chiesa al mondo. Il suo dono dello Spirito Santo inaugura il tempo della “dispensazione del mistero”. È il nuovo  tempo della Chiesa, nel quale Cristo manifesta e comunica la sua opera di salvezza, per mezzo della Chiesa, “finché egli venga” (1Cor 11,26). Nel tempo della Chiesa, Cristo vive e agisce nella Chiesa e con essa, nel modo proprio di questo tempo nuovo, ossia  mediante i sacramenti o “economia sacramentale”. In tale economia, i frutti del mistero pasquale di Cristo sono dispensati, ossia comunicati mediante le celebrazioni sacramentali della liturgia.

Ascoltiamo la Parola di Dio


At 2,1-11:  1Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: "Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio".


1Cor 12,3b-7.12-13: Fratelli, 3nessuno può dire: "Gesù è Signore!", se non sotto l'azione dello Spirito Santo.4Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: 12Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. 13Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.


Gv 20,19-23:  19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: "Pace a voi!". 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi". 22Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati"

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo 


Nella solennità di Pentecoste celebriamo Dio Padre che, nel suo Verbo Incarnato, morto e risorto per noi, ci colma delle sue benedizioni ed effonde in noi il dono dello Spirito Santo, che contiene tutti gli altri doni. La prima lettura, dagli Atti degli Apostoli narra l’evento della Pentecoste, mentre il Vangelo descrive ciò che accadde la sera della Domenica di Pasqua  quando il Signore alitò sui suoi discepoli, dicendo: “Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,22). Con questo soffio divino, Gesù donava già lo Spirito Santo, per cui la Pasqua è già l’inizio della Pentecoste
Gesù, alitando sui discepoli compì un gesto biblico molto significativo, perché evocava il primordiale atto della creazione, il soffio creatore compiuto da Dio. Nel giorno di Pentecoste, il dono dello Spirito Santo è attuato solennemente e manifestato pubblicamente davanti alle “genti”, ossia i popoli di tutto il mondo allora conosciuto. I segni espressi in questo giorno sono molteplici e vistosi. A evocare il potente soffio creatore del Padre, vi è il grande vento impetuoso, proprio delle nelle teofanie sul Sinai. Il fuoco evoca il divorante fuoco divino testimoniato dai Patriarchi, e quello del roveto ardente visto da Mosè. 
Nella Pentecoste, fiamme di fuoco scendono dal cielo e si posano su Maria e gli Apostoli. Infine, il segno delle lingue. Le molte lingue che confusero, divisero e dispersero l’umanità, che costruiva con egoismo, orgoglio e arroganza la torre di Babele, nella Pentecoste diventano il nuovo linguaggio comprensibile della fede e dell’amore. In esso le persone dei più diversi popoli della terra ascoltano, capiscono e comprendono le “grandi opere di Dio” (At 2,11) che Cristo attuò con la sua vita, passione e morte, e proclamò con la sua Risurrezione. 
Giustamente, quindi, nella celebrazione eucaristica, la Chiesa invoca: “Manda, o Padre, lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio, perché riveli pienamente ai nostri cuori il mistero di questo sacrificio e ci apra alla conoscenza di tutta la verità”. Oggi e sempre la nostra Pentecoste è ricevere la Comunione Eucaristica. Recandoci in fila a ricevere l’Eucaristia, Corpo e Sangue del Signore, facciamo risuonare nelle Chiese il solenne  e antico canto biblico: “Ripieni di Spirito Santo, proclamiamo le grandi opere di Dio, Alleluia!”. 
Esso esprime la verità di ogni fedele che riceve l’Eucaristia. Ogni Eucaristia o Comunione è, insieme, Pasqua e Pentecoste, perché Pasqua, Pentecoste, Parola, Eucaristia e Comunione si appartengono intimamente e profondamente l’un l’altra. Il soffio dello Spirito Santo, che Gesù diede la sera di Pasqua, è il compito degli Apostoli e la missione della Chiesa: perdonare e rimettere i peccati, assolvere. 
Il perdono dei peccati è la presenza dello Spirito Santo in mezzo a noi. Pasqua e Pentecoste danno inizio alla nuova creazione, la a nuova umanità redenta e santificata. Gesù Cristo e lo Spirito Santo, realizzano le splendide opere della salvezza e santità che l’amore infinito del Padre vuole per ciascuno di noi.        

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa   


Nell’orazione iniziale della Pentecoste è contenuto ed espresso tutto il piano d’amore delle persone divine per noi: “O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo”.


Uniamoci alla preghiera della Chiesa che nel presentare le sue offerte invoca lo Spirito Santo, per aprirci alla conoscenza del mistero eucaristico e di tutta la verità: “Manda, o Padre, lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio, perché riveli pienamente ai nostri cuori il mistero di questo sacrificio e ci apra alla conoscenza di tutta la verità”.


Il nostro desiderio è che la potenza dello Spirito conservi sempre in noi la comunione ai beni del cielo: “O Dio, che hai dato alla tua Chiesa la comunione ai beni del cielo, custodisci in noi il tuo dono, perché in questo cibo spirituale che ci nutre per la vita eterna, sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spirito”. 

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