Sacratissimo Cuore di Gesù: Imparate da me, che sono mite e umile di cuore
Sacratissimo Cuore di Gesù: Imparate da me, che sono mite e umile di cuore
Gesù ha donato se stesso a tutti e, in particolare, ai
piccoli, gli affaticati e li oppressi, ai quali ha aperto i tesori del suo Sacratissimo Cuore. Il linguaggio
biblico ricorre al termine “cuore” per
indicare la realtà più intima, profonda e autentica delle persone. I tesori
dell’amore di Cristo provengono, quindi, dal suo Sacratissimo Cuore che è, insieme, divino e umano.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Dt 7,6-11: Mosè parlò al popolo dicendo: 6Tu sei un popolo
consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il
suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra.7Il
Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di
tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, 8ma
perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai
vostri padri: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati
liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re d'Egitto. 9Riconosci
dunque il Signore, tuo Dio: egli è Dio, il Dio fedele, che mantiene l'alleanza
e la bontà per mille generazioni con coloro che lo amano e osservano i suoi
comandamenti, 10ma ripaga direttamente coloro che lo odiano,
facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma lo ripaga
direttamente. 11Osserverai, dunque, mettendoli in pratica, i
comandi, le leggi e le norme che oggi ti prescrivo.
1Gv 4,7-16: 7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore
è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. 8Chi
non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9In questo si è
manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio
unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. 10In questo
sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha
mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.11Carissimi,
se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12Nessuno
mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore
di lui è perfetto in noi. 13In questo si conosce che noi rimaniamo
in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. 14E noi
stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come
salvatore del mondo. 15Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di
Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. 16E noi abbiamo conosciuto e
creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in
Dio e Dio rimane in lui.
Mt 11,25-30: 25In quel tempo Gesù disse: "Ti rendo lode,
Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai
sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre,
perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a
me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce
il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.28Venite
a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete
il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e
troverete ristoro per la vostra vita . 30Il mio giogo infatti è
dolce e il mio peso leggero".
Meditiamo con lo Spirito Santo
Nel linguaggio biblico, il cuore è
la dimora in cui si abita. Indica il nostro centro più intimo, irraggiungibile
dalla sola ragione e dagli altri, il centro delle decisioni profonde della nostra
persona, della nostra verità e delle scelte di vita o di morte, che solo Dio
scruta e conosce. Per la fede biblica è punto d'incontro dell'alleanza con Dio,
perché viviamo sempre in relazione con lui. (CCC
2563). La tradizione spirituale della Chiesa considera il cuore come “profondità dell'essere” (Ger 31,33), dove la persona si decide
per Dio (Dt 6,5; 29,3; Is 29,13; Ez
36,22; Mt 6,21; Lc 8,15; Rm 5,5) (CCC
368).
La
Scrittura mostra l'unità del disegno divino del quale, dopo la Pasqua, Gesù è il cuore aperto (Lc 24,25-27.44-46). Il mistero del Cuore di Cristo, prima della sua passione
era poco conosciuto e le oscurità della Scrittura dovevano esserne illuminate (CCC 112). Anche la vita di Gesù è illuminata dalla sua passione, agonia
e morte, che mostrano il suo amore, fino all’immolarsi per noi. La Lettera ai Galati mostra il Figlio di
Dio che “mi ha amato e ha dato se stesso
per me” (Gal 2,20) con la
pienezza e potenza d’amore propria del suo cuore divino-umano.
Il Sacro Cuore di Gesù, trafitto per
redimerci, salvarci (Gv 19,34) e
santificarci, è divenuto il segno
dell'infinito amore, col quale il divin
Redentore ama, senza limiti, il Padre
e tutta l’umanità (CCC 478). Con l’Eucaristia, Cristo fa nascere dal suo Cuore la Chiesa, frutto della sua immolazione
e dono totale compiuto con la sua morte in croce. Inizio e crescita della
Chiesa sono il sangue e acqua che il Crocifisso
versò dal suo costato aperto (Lumen
gentium, 3) dalla lancia del soldato. Anche il mirabile sacramento
dell’Eucaristia scaturì dal cuore di Cristo, trafitto sulla croce (Sacrosanctum concilium, 5). Per Sant'Ambrogio,
come Eva fu formata dal costato di Adamo così la Chiesa nacque dal cuore di
Cristo, trafitto in croce per noi (CCC 766).
Sapendo che con la Pasqua e l’Ascensione, doveva passare da questo mondo al Padre, Cristo ci lasciò
l'Eucaristia, ossia se stesso, in
forma sacramentale, come pegno del suo essere sempre con noi, al presente e nella
gloria futura. Quando partecipiamo al suo Santo
Sacrificio e riceviamo il suo Corpo,
essi: ci sostengono nel pellegrinaggio di
questa vita; ci conducono alla vita eterna; ci uniscono con la Chiesa del Cielo,
la beatissima Vergine Maria e tutti i Santi (CCC 1419).
Il Figlio di Dio, diventato Figlio della Beata Vergine Maria,
imparò le preghiere che ella serbava nel suo cuore, meditando le “grandi cose” realizzate dal Padre Onnipotente
(Lc 1,49; 2,19; 2,51). Il suo Cuore
ci rivelò la nuova preghiera filiale in
spirito e verità, il Padre Nostro, che
il Padre aspetta sempre dai suoi figli. Sulla croce e nell’agonia, il cuore di
Gesù aderì amorosamente al “mistero della
volontà” del Padre (Ef 1,9). Il
suo Sacro Cuore è la fonte segreta,
il sostegno e il modello anche della nostra adesione al suo cuore.
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Padre, che nel
Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dài la gioia di celebrare le grandi opere
del tuo amore per noi, fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo
l’abbondanza dei tuoi doni”.
“O Dio, fonte di ogni
bene, che nel Cuore del tuo Figlio ci hai aperto i tesori infiniti del tuo
amore, fa’ che rendendogli l’omaggio della nostra fede adempiamo anche al
dovere di una giusta riparazione”.
“Dio grande e fedele, che hai fatto conoscere ai piccoli il mistero insondabile
del Cuore di Cristo, formaci alla scuola del tuo Spirito, perché nella fede del
tuo Figlio che ha condiviso la nostra debolezza per farci eredi della tua
gloria, sappiamo accoglierci gli uni gli altri con animo mite e generoso,
rimanere in te che sei l’amore”.
“Guarda, o Padre, all’immensa
carità del Cuore del tuo Figlio, perché la nostra offerta sia a te gradita e ci
ottenga il perdono di tutti i peccati”.