Commento CCC a YouCat Domanda n. 428



YOUCAT Domanda n.  428 - Che cos'è il furto, e che cosa ricade sotto il settimo comandamento?


(Risposta Youcat) Il furto è l'ingiusta appropriazione di un bene altrui.

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2408) Il settimo comandamento proibisce il furto, cioè l'usurpazione del bene altrui contro la ragionevole volontà del proprietario. Non c'è furto se il consenso può essere presunto, o se il rifiuto è contrario alla ragione e alla destinazione universale dei beni. E' questo il caso della necessità urgente ed evidente, in cui l'unico mezzo per soddisfare bisogni immediati ed essenziali (nutrimento, rifugio, indumenti...) è di disporre e di usare beni altrui [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 69]. (CCC 2409 a) Ogni modo di prendere e di tenere ingiustamente i beni del prossimo, anche se non è in contrasto con le disposizioni della legge civile, è contrario al settimo comandamento. Così, tenere deliberatamente cose avute in prestito o oggetti smarriti; commettere frode nel commercio [Dt 25,13-16]; pagare salari ingiusti [Dt 24,14-15; Gc 5,4]; alzare i prezzi, speculando sull'ignoranza o sul bisogno altrui [Am 8,4-6].

Per meditare

(Commento Youcat) Appropriarsi di un bene altrui è una violazione del settimo comandamento anche quando il comportamento non è perseguibile secondo le leggi dello Stato; ingiustizia è quello che è ingiusto di fronte a Dio. Il settimo comandamento tuttavia non sanziona solo chi ruba, ma anche chi non paga il giusto salario, chi trattiene oggetti smarriti che si potrebbero restituire, o chi imbroglia in senso lato. Anche costringere dei collaboratori a lavorare in condizioni disumane, non rispettare contratti già conclusi, sperperare i ricavi guadagnati senza tener conto dei propri obblighi sociali, determinare in maniera artificiale i prezzi delle merci, mettere a repentaglio il posto assegnato a dei lavoratori, la corruzione, indurre lavoratori dipendenti ad azioni illegali, eseguire male il proprio lavoro e pretendere onorari sproporzionati, sperperare o amministrare con negligenza la proprietà pubblica, falsificare il denaro, le ricevute o i bilanci o evadere il fisco sono tutte azioni sanzionate dal settimo comandamento.

(Commento CCC) (CCC 2409 b) Sono pure moralmente illeciti: la speculazione, con la quale si agisce per far artificiosamente variare la stima dei beni, in vista di trarne un vantaggio a danno di altri; la corruzione, con la quale si svia il giudizio di coloro che devono prendere decisioni in base al diritto; l'appropriazione e l'uso privato dei beni sociali di un'impresa; i lavori eseguiti male, la frode fiscale, la contraffazione di assegni e di fatture, le spese eccessive, lo sperpero. Arrecare volontariamente un danno alle proprietà private o pubbliche è contrario alla legge morale ed esige il risarcimento. (CCC 2410) Le promesse devono essere mantenute, e i contratti rigorosamente osservati nella misura in cui l'impegno preso è moralmente giusto. Una parte rilevante della vita economica e sociale dipende dal valore dei contratti tra le persone fisiche o morali. E' il caso dei contratti commerciali di vendita o di acquisto, dei contratti d'affitto o di lavoro. Ogni contratto deve essere stipulato e applicato in buona fede. 

(Prossima domanda: Quali regole vigono per la proprietà intellettuale?)

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