Commento CCC a YouCat Domanda n. 429
YOUCAT Domanda n. 429 - Quali regole vigono per la proprietà intellettuale?
(Risposta Youcat) Anche l'appropriazione della proprietà
intellettuale altrui è furto.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC)(CCC 2408) Il settimo comandamento proibisce il furto, cioè l'usurpazione del bene
altrui contro la ragionevole volontà del proprietario. Non c'è furto se il
consenso può essere presunto, o se il rifiuto è contrario alla ragione e alla
destinazione universale dei beni. E' questo il caso della necessità urgente ed
evidente, in cui l'unico mezzo per soddisfare bisogni immediati ed essenziali
(nutrimento, rifugio, indumenti...) è di disporre e di usare beni altrui [Conc.
Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 69].
Per meditare
(Commento Youcat) Non solo il Plagio è furto; il furto della proprietà
intellettuale comincia con un compito copiato a scuola e prosegue con lo
scaricamento illegale da internet, riguarda la realizzazione di copie pirata su
diversi supporti fino al commercio di concetti e di idee rubati. Ogni diffusione
di una proprietà intellettuale altrui richiede il libero consenso o la giusta
retribuzione del proprietario, oppure La sua partecipazione ai proventi.
(Commento CCC) (CCC 2409) Ogni modo di prendere e di tenere ingiustamente
i beni del prossimo, anche se non è in contrasto con le disposizioni della
legge civile, è contrario al settimo comandamento. Così, tenere deliberatamente
cose avute in prestito o oggetti smarriti; commettere frode nel commercio [Dt
25,13-16]; pagare salari ingiusti [Dt 24,14-15; Gc 5,4]; alzare i prezzi,
speculando sull'ignoranza o sul bisogno altrui [Am 8,4-6]. Sono pure moralmente
illeciti: la speculazione, con la quale si agisce per far artificiosamente
variare la stima dei beni, in vista di trarne un vantaggio a danno di altri; la
corruzione, con la quale si svia il giudizio di coloro che devono prendere
decisioni in base al diritto; l'appropriazione e l'uso privato dei beni sociali
di un'impresa; i lavori eseguiti male, la frode fiscale, la contraffazione di
assegni e di fatture, le spese eccessive, lo sperpero. Arrecare volontariamente
un danno alle proprietà private o pubbliche è contrario alla legge morale ed
esige il risarcimento.