21ª DomTO: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
21ª DomTO: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
Il celebre testo del Vangelo di
Matteo riporta la risposta di Gesù a Pietro e i tre simboli biblici fondamentali:
roccia, chiavi, legare e sciogliere. Con
essi Gesù esprime i compiti affidati al suo Regno: salvare, assolvere, ammonire,
esortare, formare. Il Signore li ha donati alla Chiesa e affidati a Pietro per
provvedere fino alla fine dei tempi la salvezza e la santificazione dell’umanità.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Is 22,19-23:
Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo: 19“Ti
toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto.20In quel giorno
avverrà che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkia;21lo
rivestirò con la tua tunica, lo cingerò della tua cintura e metterò il tuo
potere nelle sue mani. Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il
casato di Giuda.22Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di
Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire.23Lo
conficcherò come un piolo in luogo solido e sarà un trono di gloria per la casa
di suo padre.
Rm 11,33-36; 33O profondità della
ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i
suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! 34Infatti, chi mai ha
conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere?35
O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio? 36Poiché
da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei
secoli. Amen.
Mt 16,13-20:
In quel tempo, 13Gesù, giunto nella regione di
Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: "La gente, chi dice che sia
il Figlio dell'uomo?". 14Risposero: "Alcuni dicono
Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". 15Disse
loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". 16Rispose Simon
Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 17E
Gesù gli disse: "Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né
sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io
a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le
potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le
chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei
cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". 20Allora
ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Meditiamo con lo Spirito Santo
Il Vangelo di Matteo (16,13-20) presenta i simboli biblici fondamentali:
roccia, chiavi, legare-sciogliere, per
indicare i compiti di misericordia, perdono divino e guida spirituale della
Chiesa, affidati a Pietro, fino alla fine dei tempi. Già nell’Antico Testamento, Dio “roccia d’Israele” era: salvezza, rifugio,
bastione, scudo, torre inespugnabile del suo popolo, fondamento sicuro e incrollabile,
roccia unica eterna. Credendo in lui nessuno vacilla. Nel Nuovo Testamento Gesù è la roccia che dona l’acqua viva del suo
Spirito, al suo nuovo popolo e a quanti credono in lui.
Tale roccia deve rimanere
anche quando egli ritorna al Padre, per cui rende Pietro tale roccia, sulla quale
fonda la sua Chiesa, solida e stabile per sempre. Il secondo simbolo, le chiavi, e il terzo, l’aprire e chiudere esprimono insieme l’autorità
e il potere divino, affidati alla Chiesa e a Pietro, perché la parola e
l’azione salvifica di Gesù continuino a effondersi nell’umanità. Gesù, infatti,
non affida solo il potere di perdonare i peccati, ma anche quello di guidare
alla santità tutti i credenti mediante le immutabili e insondabili verità
divine. Pietro e la Chiesa “una, santa,
cattolica e apostolica”, sono investiti della stessa missione e funzione di
Cristo: fonte e segno visibile dell’unità.
A Pietro fu data la funzione di pietra fondamentale primaria e decisiva,
per cui nessuno può porre un fondamento diverso da quello posto da Gesù (1Cor 3,11). In tutti i tempi, Pietro e gli
Apostoli con lui, devono: interpretare e
attualizzare i segni della volontà salvifica di Cristo e del suo Spirito; giudicare ciò che è ingiusto e iniquo nelle
strutture mondane di ogni tempo e di ogni cultura; perdonare i peccati, ammonire, esortare, consolare, illuminare le
menti; formare le coscienze.
Devono soprattutto annunciare e far conoscere
a tutte le generazioni e i tempi: “la profondità,
la ricchezza, la sapienza e la conoscenza
di Dio”. Ogni Vescovo di Roma, Successore di Pietro, Sommo Pontefice, Papa è roccia di Cristo; apre le porte del Regno; offre il perdono
dei peccati, indica le verità per la salvezza. Il suo ministero si effonde su tutta
la Chiesa, corpo mistico e visibile il cui Cristo è il capo, i fedeli sono le membra,
lo Spirito Santo è l’anima. Cristo e la Chiesa conducono i credenti alla gloria
e beatitudine della Gerusalemme celeste, città e tempio eterno del Dio vivente
e dei suoi Santi.
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
La Chiesa chiede al Padre che la
testimonianza dell’apostolo Pietro, fondamento della nostra fede, consenta a
tutti gli uomini di diventare pietre vive per edificare la sua Chiesa: “O Padre, fonte di sapienza, che nell’umile
testimonianza dell’apostolo Pietro hai posto il fondamento della nostra fede,
dona a tutti gli uomini la luce del tuo Spirito, perché riconoscendo in Gesù di
Nazareth il Figlio del Dio vivente, diventino pietre vive per l’edificazione
della tua Chiesa”.
Qui chiediamo che l’unico e
perfetto sacrificio del Cristo, conceda sempre alla Chiesa il dono dell’unità e
della pace: “O Padre, che ti sei
acquistato una moltitudine di figli con l’unico e perfetto sacrificio del
Cristo, concedi sempre alla tua Chiesa il dono dell’unità e della pace”.
Con
l’orazione finale chiediamo al Signore che la forza redentrice della sua
misericordia ci renda conformi alla sua volontà e forti e generosi nel suo
amore: “Porta a compimento, Signore,
l’opera redentrice della tua misericordia e perché possiamo conformarci in
tutto alla tua volontà, rendici forti e generosi nel tuo amore”.
GUALBERTO GISMONDI ofm