Commento CCC a YouCat Domanda n. 445
YOUCAT Domanda n. 445 - Che cosa significa il principio «priorità del lavoro nei confronti del capitale»?
(Risposta Youcat) La Chiesa ha sempre insegnato il
principio della «priorità del lavoro nei confronti del capitale» (Giovanni
Paolo II, LE). L'uomo può possedere il denaro o il capitale in quanto si tratta
di una cosa; il lavoro al contrario non può essere separato dalla persona che
lo esegue. Per questo i bisogni elementari dei lavoratori devono avere la
precedenza rispetto agli interessi del capitale.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2438) Varie cause, di natura religiosa, politica,
economica e finanziaria danno oggi “alla questione sociale […] una dimensione
mondiale” [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo
rei socialis, 9]. Tra le nazioni, le cui politiche sono già interdipendenti,
è necessaria la solidarietà. E questa diventa indispensabile allorché si tratta
di bloccare “i meccanismi perversi” che ostacolano lo sviluppo dei paesi meno
progrediti [Ibid., 17; 45]. A sistemi
finanziari abusivi se non usurai [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 35], a relazioni
commerciali inique tra le nazioni, alla corsa agli armamenti si deve sostituire
uno sforzo comune per mobilitare le risorse verso obiettivi di sviluppo morale,
culturale ed economico, “ridefinendo le priorità e le scale di valori, in base
alle quali si decidono le scelte” [Ibid.,
28].
Per meditare
(Commento Youcat) Anche chi
possiede un capitale ed anche gli investitori hanno dei diritti che devono
essere tutelati; sarebbe però una grave ingiustizia se gli imprenditori e gli
investitori cercassero di moltiplicare il proprio profitto a costo dei diritti
elementari dei loro lavoratori e dei loro impiegati.
(Commento CCC) (CCC 2436) E' ingiusto non versare agli organismi di
sicurezza sociale i contributi stabiliti
dalle legittime autorità. La disoccupazione,
per carenza di lavoro, quasi sempre rappresenta, per chi ne è vittima,
un'offesa alla sua dignità e una minaccia per l'equilibrio della vita. Oltre al
danno che egli subisce personalmente, numerosi rischi ne derivano per la sua
famiglia [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem
exercens, 18].