Commento CCC a YouCat Domanda n. 453
YOUCAT Domanda n. 453 - Parte II. Che cosa ha a che fare con Dio il nostro rapporto con la verità?
(Risposta Youcat - ripetizione) Vivere nel rispetto della
verità non significa solo essere fedeli a se stessi; più precisamente,
significa essere fedeli nei confronti di Dio, che è la fonte di ogni verità. In
maniera immediata troviamo la verità su Dio e su tutta la realtà in Gesù, che è
«la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6).
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2468) La verità in quanto rettitudine dell'agire e del
parlare umano è detta veracità,
sincerità o franchezza. La verità o veracità è la virtù che consiste nel
mostrarsi veri nei propri atti e nell'affermare il vero nelle proprie parole,
rifuggendo dalla doppiezza, dalla simulazione e dall'ipocrisia. (CCC 2469)
“Sarebbe impossibile la convivenza umana se gli uomini non avessero confidenza
reciproca, cioè se non si dicessero la verità” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 109, 3, ad 1].
La virtù della verità dà giustamente all'altro quanto gli è dovuto. La veracità
rispetta il giusto equilibrio tra ciò che deve essere manifestato e il segreto
che deve essere conservato: implica l'onestà e la discrezione. Per giustizia,
“un uomo deve onestamente manifestare a un altro la verità” [Summa theologiae, II-II, 109, 3, c].
Per meditare
(Commento
Youcat) Chi
segue davvero Gesù porta nella propria vita sempre maggiore fedeltà alla
verità: egli elimina dalla sua vita tutte le menzogne, le falsità e le finzioni
e diviene trasparente come la verità. Credere non significa altro che divenire
testimoni della verità.
(Commento CCC) (CCC 2470) Il discepolo di Cristo accetta di “vivere nella
verità”, cioè nella semplicità di una vita conforme all'esempio del Signore e
rimanendo nella sua verità. “Se diciamo che siamo in comunione con lui e
camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità” (1Gv
1,6). (CCC 2505) La verità o veracità è la virtù che consiste nel mostrarsi
veri nelle proprie azioni e nell'esprimere il vero nelle proprie parole,
rifuggendo dalla doppiezza, dalla simulazione e dall'ipocrisia.