Commento CCC a YouCat Domanda n. 456



YOUCAT Domanda n. 456 - Che cosa bisogna fare quando si è mentito o ingannato?


(Risposta Youcat) Ogni mancanza nei confronti della verità e della giustizia, anche quando si viene perdonati, esigono una riparazione.    

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2487) Ogni colpa commessa contro la giustizia e la verità impone il dovere di riparazione, anche se il colpevole è stato perdonato. Quando è impossibile riparare un torto pubblicamente, bisogna farlo in privato; a colui che ha subito un danno, qualora non possa essere risarcito direttamente, va data soddisfazione moralmente, in nome della carità. Tale dovere di riparazione riguarda anche le colpe commesse contro la reputazione altrui. La riparazione, morale e talvolta materiale, deve essere commisurata al danno che è stato arrecato. Essa obbliga in coscienza.

Per meditare

(Commento Youcat) Se non si pone rimedio pubblicamente ad una menzogna o ad una falsa testimonianza, bisogna quantomeno fare in segreto tutto il possibile; se non è possibile risarcire direttamente i danni prodotti a colui che è stato leso, si è tenuti in coscienza ad offrirgli una riparazione di tipo morale, quindi bisogna fare del proprio meglio per una compensazione quantomeno simbolica dell'offesa arrecata.

(Commento CCC) (CCC 2412) In forza della giustizia commutativa, la riparazione dell'ingiustizia commessa esige la restituzione al proprietario di ciò di cui è stato derubato. Gesù fa l'elogio di Zaccheo per il suo proposito: “Se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto” (Lc 19,8). Coloro che, direttamente o indirettamente, si sono appropriati di un bene altrui, sono tenuti a restituirlo, o, se la cosa non c'è più, a rendere l'equivalente in natura o in denaro, come anche a corrispondere i frutti e i profitti che sarebbero stati legittimamente ricavati dal proprietario. Allo stesso modo hanno l'obbligo della restituzione, in proporzione alla loro responsabilità o al vantaggio avutone, tutti coloro che in qualche modo hanno preso parte al furto, oppure ne hanno approfittato con cognizione di causa; per esempio, coloro che l'avessero ordinato, o appoggiato, o avessero ricettato la refurtiva.   
 
(Prossima domanda: Perché la verità richiede discrezione?)

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