Commento CCC a YouCat Domanda n. 461
YOUCAT Domanda n. 461 - Parte III. In che modo l'arte media fra bellezza e verità?
(Risposta Youcat - ripetizione) Il vero e il bello sono
legati l'uno all'altro, poiché Dio è la fonte della bellezza, come anche della
verità. L'arte, che si dedica al bello, è quindi una strada per la comprensione
del mondo e di Dio.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2502) L'arte
sacra è vera e bella quando, nella sua forma, corrisponde alla vocazione
che le è propria: evocare e glorificare, nella fede e nella adorazione, il
Mistero trascendente di Dio, Bellezza eccelsa di Verità e di Amore, apparsa in
Cristo “irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3),
nel quale “abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9),
bellezza spirituale riflessa nella Santissima Vergine Madre di Dio, negli
Angeli e nei Santi. L'autentica arte sacra conduce l'uomo all'adorazione, alla
preghiera e all'amore di Dio Creatore e Salvatore, Santo e Santificatore.
Per meditare
(Commento Youcat) Quello che non
si riesce a dire con le parole e non si può esprimere con il pensiero, si
manifesta nell'arte; essa è «sovrabbondanza gratuita della ricchezza interiore
dell'essere umano» (CCC 2501); in maniera analoga all'attività creatrice di
Dio, nell'artista si trovano riuniti ispirazione e capacità umana per portare
ad una forma valida qualcosa di nuovo, un aspetto finora inedito della realtà.
L'arte però non è fine a se stessa: deve sollevare l'uomo, scuoterlo se
necessario, renderlo migliore e infine condurlo all'adorazione e alla
gratitudine nei confronti di Dio.
(Commento CCC) (CCC 2513) Le belle arti, ma soprattutto l'arte sacra, “per
loro natura, hanno relazione con l'infinita bellezza divina, che deve essere in
qualche modo espressa dalle opere dell'uomo, e sono tanto più orientate a Dio e
all'incremento della sua lode e della sua gloria, in quanto nessun altro fine è
loro assegnato se non di contribuire quanto più efficacemente possibile, con le
loro opere, a indirizzare pienamente le menti degli uomini a Dio” [Conc. Ecum.
Vat. II, Sacrosanctum concilium,
122].