2 novembre: Commemorazione di tutti i fedeli defunti - 1ª Messa
2 novembre: Commemorazione di tutti i fedeli defunti - 1ª Messa
La commemorazione di tutti i fedeli defunti nasce da
un’antichissima tradizione monastica che consacrava un giorno a pregare in
suffragio delle anime dei defunti. La fede nella “comunione dei santi” c’invita a pregare Dio per i nostri fratelli
che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace, ma
non sono ancora entrati pienamente nella gloria del cielo. Per essi, offriamo
l’eucaristia invocando la luce e la pace di Dio.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Gb 19,1.23-27: 1Rispondendo
Giobbe prese a dire: 23“Oh,
se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, 24fossero
impresse con stilo di ferro e con piombo, per sempre s'incidessero sulla
roccia! 25Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà
sulla polvere! 26Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza
la mia carne, vedrò Dio. 27Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo
contempleranno e non un altro”.
Rm 5,5-11: Fratelli,
5la speranza non delude, perché l'amore di Dio
è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato
dato. 6Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito
Cristo morì per gli empi. 7Ora, a stento qualcuno è disposto a
morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. 8Ma
Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo è morto per noi. 9A maggior ragione ora,
giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. 10Se
infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della
morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati
mediante la sua vita. 11Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per
mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
riconciliazione.
Gv 6, 37-40: In
quel tempo Gesù disse alla folla: 37“Tutto ciò
che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché
sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato:
che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti
nell'ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che
chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno”.
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura presenta Giobbe, l’uomo giusto provato a
fondo nella perdita dei beni, degli affetti e della salute del corpo che,
giunto al culmine della sofferenza, intravvede un barlume di speranza. I Padri
latini e la liturgia hanno esplicitato questo sfogo nella dichiarazione di fede
nella risurrezione: “so
che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che
questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo
vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro”.
Giobbe vicino alla morte sente la parola di Dio che giudica e libera, e questa
speranza anticipa l’incontro finale con Dio. La seconda lettura approfondisce e
rafforza questa speranza, alla luce di Cristo morto
per noi, quando eravamo ancora peccatori. Egli ci giustificati e riconciliati mediante
il suo sangue.
Nel Vangelo Gesù ci dice che non caccerà mai chi va a lui,
perché il Padre che lo ha mandato vuole che chiunque vede il Figlio e crede in
lui abbia la vita eterna e Gesù lo risusciti nell'ultimo giorno. Chi crede,
infatti, ha già, o è già ne, la vita eterna, che raggiugerà la sua pienezza con
la risurrezione finale. La fede in Cristo e la comunione con lui nell’Eucaristia,
ci liberano dalla morte e dal nulla e c’introducono nella vita e nell’esistenza
di Dio.
Riflessione
Crediamo veramente che i nostri occhi contempleranno il
volto di Dio?
Qual è la volontà del Padre che ci ha inviato il suo Figlio diletto
Gesù Cristo?
Che cosa c’inserisce fin da ora nella
stessa vita ed esistenza di Dio?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“Ascolta, o Dio, la
preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore
risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli
defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova”.