Commento CCC a YouCat Domanda n. 493. I - e Ss. Martiri Innocenti




YOUCAT Domanda n. 493 - Parte I. Quali sono i segni distintivi della preghiera cristiana?


(Risposta Youcat) La preghiera cristiana avviene in atteggiamento di fede, speranza e carità; è perseverante e si uniforma al volere di Dio.  

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2656) Si entra nella preghiera come si entra nella liturgia: per la porta stretta della fede. Attraverso i segni della sua presenza, è il volto del Signore che cerchiamo e desideriamo, è la sua parola che vogliamo ascoltare e custodire. 

Per meditare

(Commento Youcat) Il cristiano che prega esce da sé e allo stesso momento entra in un atteggiamento di fiducia nell'unico Signore e Dio; al tempo stesso ripone in lui tutta la propria speranza, e sa che Egli lo ascolta, lo capisce, lo accoglie e lo porta alla perfezione. San Giovanni Bosco disse una volta: «Per riconoscere il volere di Dio sono necessarie tre condizioni; pregare, restare in attesa e lasciarsi consigliare». Infine, la preghiera cristiana è sempre espressione di un amore che deriva dall'amore di Cristo e che cerca l'amore divino.

(Commento CCC) (CCC 2657) Lo Spirito Santo, che ci insegna a celebrare la liturgia nell'attesa del ritorno di Cristo, ci educa a pregare nella speranza. A loro volta, la preghiera della Chiesa e la preghiera personale alimentano in noi la speranza. In modo particolarissimo i Salmi, con il loro linguaggio concreto e ricco, ci insegnano a fissare la nostra speranza in Dio: “Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido” (Sal 40,2). “Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” (Rm 15,13).    

(Continua la domanda: Quali sono i segni distintivi della preghiera cristiana?)


Ogni giorno pubblichiamo il “Commento quotidiano alle letture bibliche delle S. Messe” e i commenti al “Catechismo dei giovani (Youcat) fino al loro completamento.

28 dicembre SS. Martiri Innocenti

Le diverse liturgie di oriente e occidente celebrano questa festa in ricordo degli infanti e dei lattanti che il tiranno e sanguinario re Erode fece crudelmente assassinare per timore di perdere il suo trono.

Ascoltiamo la Parola di Dio 


1Gv 1,5-2,2: Figlioli miei, 5Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. 6Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. 7Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. 8Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. 2,1Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.


Mt 2,13-18: 13I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo". 14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato mio figlio. 16Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. 17Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: 18Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più”.

Meditiamo con lo Spirito Santo


Il Vangelo di Matteo narra i fatti che portarono alla strage degli Innocenti. I bambini innocenti di Betlemme, assassinati dal tiranno Erode dominato dalla follia del potere, ricordano una quantità di fatti che precedettero, nella storia della salvezza: l’uccisione dei bambini maschi ordinata dal faraone, le stragi attuate dagli Assiri, poi dai Babilonesi, fino a quelle riferite nei libri dei Maccabei
La tragedia di Gesù bambino, rappresenta tutte le vittime innocenti, i perseguitati, i profughi, gli ultimi, schiacciati dai poteri violenti e da tutte le ingiustizie e gli egoismi dell’umanità. 
San Giuseppe, uomo giusto, ha il compito di proteggere Gesù dalla furiosa tempesta scatenata contro lui dall’ira e la crudeltà di Erode. Riuscirà, quindi, a ricondurlo sano e salvo nella “terra d’Israele” dove, sulla croce, adempirà fino in fondo alla sua missione e passione di salvezza e di redenzione dell’umanità. 
La prima lettura, dalla prima lettera di Giovanni, è particolarmente utile per comprendere il mistero della morte dei Santi Innocenti. Anch’essi, infatti, con il loro martirio, sia pure inconsapevole, partecipano al mistero della croce di Cristo che ha redento il mondo, e attestano la grazia e la comunione dei santi, i grandi tesori di cui dispone la Chiesa. 
Essi che vissero e morirono nella luce di Gesù, insegnano anche a noi a vivere e morire nella luce di Colui che ha redento, salvato e illuminato il mondo con la sua passione e morte. 
La lettera di Giovanni, quindi, sviluppa il tema della luce annunciando, anzitutto, che “Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna”. Quanto egli compie è luce per tutti. Erode, con quelli che camminano nelle tenebre, non vivendo nella verità, sono bugiardi e non sono in comunione di vita, ma di morte. 
Anche noi, se diciamo di essere senza peccato o di non aver peccato, inganniamo noi stessi e la verità di Cristo non è in noi. Camminiamo, invece, nella luce di Cristo, quando riconosciamo e confessiamo i nostri peccati. Allora il Signore perdona i nostri peccati e ci purifica da ogni iniquità. 
Il sangue del Figlio di Dio, infatti, purifica da ogni peccato e pone in comunione con lui e col prossimo. Gesù Cristo, vittima di espiazione dei peccati di tutto il mondo, è sempre nostro avvocato presso il Padre.   

Riflessione 


Perché quei bambini innocenti uccisi crudelmente sono considerati santi? 

Perché la tragedia di Gesù bambino cercato a morte è un segno di tutti i perseguitati?

Quando e come Gesù versò il suo sangue per salvare e redimere l’umanità?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


Signore nostro Dio, che oggi nei santi Innocenti sei stato glorificato non a parole, ma con il sangue, concedi anche a noi di esprimere nella vita la fede che professiamo con le labbra”.

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