Commento CCC a YouCat Domanda n. 502 + Venerdì Tempo Ordinario 2 sett.



YOUCAT Domanda n. 502. Qual è l’essenza della preghiera contemplativa?


(Risposta Youcat) L’essenza della preghiera contemplativa consiste in una ricerca orante, a partire da un testo o da una immagine sacra, che cerca il volere, i segni e la volontà di Dio.

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2705) La meditazione è soprattutto una ricerca. Lo spirito cerca di comprendere il perché e il come della vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. Ci vuole un'attenzione difficile da disciplinare. Abitualmente ci si aiuta con qualche libro, e ai cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vangelo, le sante icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della creazione e quello della storia, la pagina dell'“Oggi” di Dio.

Per meditare

(Commento Youcat) Non si possono «leggere» le immagini e i testi sacri come si leggono sul giornale notizie che ci lasciano indifferenti; bisogna esaminarli, ovvero bisogna elevare il proprio cuore a Dio e comunicargli la propria apertura e disponibilità a ricevere quello che egli vuole comunicarmi per mezzo di quello che ho letto o guardato. Accanto alla Sacra Scrittura ci sono molti altri testi adatti alla contemplazione che elevano lo spirito a Dio.

 (Commento CCC) (CCC 2708) La meditazione mette in azione il pensiero, l'immaginazione, e il desiderio. Questa mobilitazione è necessaria per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo. La preghiera cristiana di preferenza si sofferma a meditare “i misteri di Cristo”, come nella lectio divina o nel Rosario. Questa forma di riflessione orante ha un grande valore, ma la preghiera cristiana deve tendere più lontano: alla conoscenza d'amore del Signore Gesù, all'unione con lui.

Venerdì TO 2 sett. 


Saul, sempre più lontano da Dio, in preda a folle invidia e gelosia verso Davide, dopo aver invano tentato di ucciderlo scatena una grande caccia contro lui. Davide, pur avendone l’occasione lo perdona e non lo uccide.

Ascoltiamo la Parola di Dio


1Sam 24, 3-21: In quei giorni, 3Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. 4Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 5Gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: "Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi"". Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 6Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. 7Poi disse ai suoi uomini: "Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore". 8Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via. 9Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: "O re, mio signore!". Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 10Davide disse a Saul: "Perché ascolti la voce di chi dice: "Ecco, Davide cerca il tuo male"? 11Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: "Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore". 12Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 13Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. 14Come dice il proverbio antico: "Dai malvagi esce il male, ma la mia mano non sarà contro di te". 15Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. 16Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano". 17Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: "È questa la tua voce, Davide, figlio mio?". Saul alzò la voce e pianse. 18Poi continuò rivolto a Davide: "Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. 19Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. 20Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. 21Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele.


Mc 3, 13-19: In quel tempo, Gesù 13salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. 14Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare 15con il potere di scacciare i demòni. 16Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, 17poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"; 18e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo 19e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. 

Meditiamo con lo Spirito Santo


Saul, sempre più lontano da Dio, in preda a una folle invidia e gelosia contro Davide, dopo aver tentato di ucciderlo guida l’esercito a una grande caccia contro lui. Davide fugge e, pur avendone l’occasione non lo uccide, ma lo rispetta e ha pietà di lui. Quando Saul esce dalla caverna Davide gli assicura che poteva ucciderlo, ma che non alzerà mai la mano su di lui che è il consacrato del Signore. Saul si commuove, riconosce che Davide sicuramente regnerà su Israele, ma poi l’odio contro di lui lo afferrerà di nuovo. 
La grandezza di Davide è di aver perdonato il suo avversario, quando avrebbe potuto facilmente vendicarsi per tutto il male gli aveva fatto.
 Il Vangelo descrive la chiamata degli apostoli da parte di Gesù. Il numero dodici indica l’analogia con le dodici tribù che avevano formato l’antico popolo di Dio. La loro vocazione unisce due elementi fondamentali, la comunanza di vita con Gesù e la partecipazione alla sua missione evangelizzatrice. 
I vangeli mostrano le notevoli differenze umane fra questo gruppo di uomini galilei, lavoratori semplici e poveri. Non erano grandi e neppure santi, dimostrando difetti umani e miserie morali talora anche notevoli. Gesù, però, formandoli con immensa pazienza, grande misericordia e giusta fermezza, fece di loro dei testimoni fedeli, convinti e coraggiosi, secondo il suo cuore. Furono martirizzati per averlo annunciato e testimoniarlo
Hanno portato nel mondo la sua parola, i suoi insegnamenti, i suoi miracoli, scacciato i demòni impuri e  compiuto i suoi stessi gesti di salvezza. Soprattutto, però, hanno dato all’umanità la certezza che il Figlio di Dio è morto e risorto, perché anche noi possiamo risuscitare come lui, e vivere per sempre con lui.  

Riflessione 


Che cosa fa Davide quando ha la possibilità di uccidere Saul che lo cercava per ucciderlo?

Per quale motivo Davide risparmia la vita di Saul e rifiuta di ucciderlo? 

Per che cosa Gesù costituì i Dodici, che chiamò apostoli e inviò nel mondo?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Dio, che riveli i segni della tua presenza nella Chiesa, nella liturgia e nei fratelli, fa’ che non lasciamo cadere a vuoto nessuna tua parola, per riconoscere il tuo progetto di salvezza e divenire apostoli e profeti del tuo regno”.  

Post più popolari