Commento CCC a YouCat Domanda n. 516 + Mercoledì 4ª sett. di Quaresima
YOUCAT Domanda n. 516 - Come possono le persone chiamare Dio col nome di «Padre» se sono state maltrattate o abbandonate dal loro padre o dai loro genitori biologici?
(Risposta Youcat) I padri e le madri umani offuscano
spesso l'immagine di un Dio paterno e benigno. Ma il nostro Padre celeste non è
come i genitori di cui abbiamo esperienza, e dobbiamo liberare l'immagine di
Dio da tutte le incrostazioni umane per poterlo incontrare con fiducia
incondizionata.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2779 a) Prima di fare nostro questo slancio iniziale
della Preghiera del Signore, non è superfluo purificare umilmente il nostro
cuore da certe false immagini di “questo mondo”. L'umiltà ci fa riconoscere: “Nessuno conosce il Padre, se non il
Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”, cioè “ai piccoli” (Mt
11,25). La purificazione del cuore
concerne le immagini paterne e materne, quali si sono configurate nella nostra
storia personale e culturale, e che influiscono sulla nostra relazione con Dio.
Dio, nostro Padre, trascende le categorie del mondo creato.
Per meditare
(Commento
Youcat) Anche
coloro che hanno subito violenza da un loro genitore possono imparare a
recitare il Padre Nostro; spesso Dio ci affida il compito di abbandonarci ad un
amore che è stato orribilmente violato dagli uomini ma che è al di sopra di
tutti i concetti umani.
(Commento CCC) (CCC 2779 b) Trasporre su di lui, o contro di lui, le
nostre idee in questo campo, equivarrebbe a fabbricare idoli da adorare o da
abbattere. Pregare il Padre è entrare nel suo mistero, quale egli è, e quale il
Figlio ce lo ha rivelato: “L'espressione Dio-Padre non era mai stata rivelata a
nessuno. Quando lo stesso Mosè chiese a Dio chi fosse, si sentì rispondere un
altro nome. A noi questo nome è stato rivelato nel Figlio: questo nome,
infatti, implica il nuovo nome di Padre” [Tertulliano, De oratione, 3, 1: PL 1, 1257].
(Prossima domanda: Come ci cambia il Padre Nostro?)
Mercoledì
Il popolo esiliato in Babilonia è consolato da Isaia col
ricordo dei generosi benefici che Dio ha sempre dato e promette di rinnovargli.
Nel Vangelo, Gesù conferma queste promesse annunciando quanto il Padre celeste
sta facendo e farà per mezzo di lui, per donare a tutti la risurrezione e la
vita eterna.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Is 49, 8-15: 8Così dice il Signore: Al tempo della benevolenza ti ho risposto,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e ti ho stabilito come
alleanza del popolo, per far risorgere la terra, per farti rioccupare l'eredità
devastata, 9per dire ai prigionieri: "Uscite", e a quelli
che sono nelle tenebre: "Venite fuori". Essi pascoleranno lungo tutte
le strade, e su ogni altura troveranno pascoli. 10Non avranno né
fame né sete e non li colpirà né l'arsura né il sole, perché colui che ha
misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d'acqua. 11Io
trasformerò i miei monti in strade e le mie vie saranno elevate. 12Ecco,
questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da settentrione e da
occidente e altri dalla regione di Sinìm". 13Giubilate, o
cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore
consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri. 14Sion ha
detto: "Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato". 15Si
dimentica forse una donna del suo bambino, osì da non commuoversi per il figlio
delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti
dimenticherò mai.
Gv 5, 17-30: 17In quel tempo Gesù disse ai Giudei: "Il Padre
mio agisce anche ora e anch'io agisco". 18Per questo i Giudei
cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma
chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. 19Gesù riprese a
parlare e disse loro: "In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se
stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli
fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. 20Il Padre infatti ama
il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più
grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. 21Come il Padre
risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli
vuole. 22Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni
giudizio al Figlio, 23perché tutti onorino il Figlio come onorano il
Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. 24In
verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi
ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla
morte alla vita. 25In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed
è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che
l'avranno ascoltata, vivranno. 26Come infatti il Padre ha la vita in
se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, 27e
gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. 28Non
meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri
udranno la sua voce 29e usciranno, quanti fecero il bene per una
risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 30Da
me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio
giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato.
Meditiamo con lo Spirito Santo
Isaia consola il popolo esiliato in Babilonia ricordandogli
i doni generosi che Dio gli ha dato in passato e le promesse di rinnovarli nel
futuro. Il Signore dice ai prigionieri: "Uscite", e a quanti sono nelle
tenebre: "Venite fuori",
perché pascoleranno lungo tutte le strade e troveranno pascoli su ogni altura.
Non avranno più fame né sete, né saranno più colpiti dall'arsura e dal sole,
perché Dio ha misericordia di loro, li guida e li condurrà alle sorgenti
d'acqua. Trasformerà i monti in strade e in vie elevate, così molti verranno da
lontano, da settentrione, da occidente e dal deserto.
Poiché il Signore consola
il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri, invita i cieli a giubilare, la
terra a rallegrarsi e i monti a gridare di gioia.
Ricordando il lamento
d’Israele: "Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha
dimenticato", Dio risponde con energia: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi
per il figlio delle sue viscere? Anche se si dimenticassero, io invece non ti
dimenticherò mai”.
Nel Vangelo, Gesù conferma la verità di queste
queste promesse, annunciando che il Padre celeste, per suo mezzo, dona a tutti
la risurrezione e la vita eterna. Ai Giudei che cercano di
ucciderlo perché chiama Dio suo Padre e si fa uguale a Dio, ricorda che Egli fa
tutto con il Padre, senza il quale non potrebbe far nulla. Il Padre vuole che
tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Gesù farà cose ancora maggiori,
perché risusciterà e darà la vita eterna a quanti muoiono credendo in lui. Chi
non crede né onora il Figlio non crede né onora il Padre, che ha inviato il
Figlio e gli ha dato ogni potere di giudicare. Il giudizio di Gesù è sempre
giusto perché fa sempre la volontà del Padre che lo ha mandato.
Viene l’ora in
cui quanti giacciono nei sepolcri udranno la voce del Figlio e usciranno per
una risurrezione di vita o di condanna. Gesù perciò conclude: “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui
che mi ha mandato non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla
vita”.
Riflessione
Che cosa dice a Isaia il Signore, perché consoli il suo
popolo esiliato in Babilonia?
Perché il giudizio di Gesù è sempre giusto?
Che cosa promette Gesù a chi ascolta le sue parole e crede
in colui che lo ha mandato?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Padre, che dài la
ricompensa ai giusti e non rifiuti il perdono ai peccatori pentiti, ascolta la
nostra supplica: l’umile confessione delle nostre colpe ci ottenga la tua
misericordia”.