Lunedì 7 settimana
Lunedì 7 settimana
Nella prima lettura l’Apostolo Giacomo invita a distinguere
bene fra saggezza sapienza. Vi è una saggezza
terrestre, materiale, diabolica, dalla quale guardarsi
sempre, e la sapienza che viene dall'alto, portatrice di buoni frutti, da
cercare e perseguire assiduamente. Gesù insegna la necessità della fede in lui
e della preghiera per vincere le forze del male.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Gc 3, 13-18:
Fratelli mei, 13Chi tra voi è saggio e
intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a
mitezza e sapienza. 14Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e
spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. 15Non
è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrestre, materiale, diabolica; 16perché
dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive
azioni. 17Invece la sapienza che viene dall'alto anzitutto è pura,
poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti,
imparziale e sincera. 18Per coloro che fanno opera di pace viene
seminato nella pace un frutto di giustizia.
Mc 9, 14-29: In
quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] 14e arrivando presso i discepoli, videro attorno a
loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. 15E
subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed
egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 17E
dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha
uno spirito muto. 18Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli
schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti". 19Egli allora disse loro:
"O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò
sopportarvi? Portatelo da me". 20E glielo portarono. Alla vista
di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a
terra, si rotolava schiumando. 21Gesù interrogò il padre: "Da
quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia; 22anzi,
spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi
qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". 23Gesù gli disse:
"Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". 24Il padre
del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo; aiuta la mia
incredulità!". 25Allora Gesù, vedendo accorrere la folla,
minacciò lo spirito impuro dicendogli: "Spirito muto e sordo, io ti
ordino, esci da lui e non vi rientrare più". 26Gridando e
scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti
dicevano: "È morto". 27Ma Gesù lo prese per mano, lo fece
alzare ed egli stette in piedi.
28Entrato in casa, i suoi discepoli gli
domandavano in privato: "Perché noi non siamo riusciti a
scacciarlo?". 29Ed egli disse loro: "Questa specie di
demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera". 30
Meditiamo con lo Spirito Santo
L’Apostolo Giacomo, nella prima lettura, distingue
attentamente fra saggezza e sapienza. La saggezza dalla
quale guardarsi sempre, è la sapienza
terrestre, materiale,
diabolica, che produce gelosie, spirito di contese, disordine e ogni sorta di
cattive azioni. Chi se ne lascia guidare ha il cuore sempre pieno di gelosia
amara e di spirito di contesa, che lo portano a vantarsi, agire contro la
verità e vivere di menzogne.
La sapienza
che viene dall'alto, ossia da Dio, è invece del tutto differente. È pura,
pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia, imparziale, sincera,
portatrice di buoni frutti. Coloro che la seguono fanno opera di pace e
seminano frutti di giustizia. Di qui l’invito a essere saggi e
intelligenti, distinguendo bene la sapienza vera da seguire, che viene dall’alto, ossia da Dio.
L’altra, che viene dalla
concupiscenza, dal mondo e dal demonio, è sempre da rifiutare e respingere.
Il
Vangelo ci mostra molto chiaramente l’azione del demonio, che rende sordomuto
un fanciullo e gli causa convulsioni. Per ottenere la sua guarigione è
necessaria una fede convinta.
Il padre chiede a Gesù, con poca fede: “se tu puoi qualcosa”. È un errore, però,
dire: “se tu puoi qualcosa” a colui
che può tutto. Gesù, quindi, lo corregge: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede".
Illuminato da
questa parola e dalla grazia di Cristo, il padre del fanciullo, grida subito ad alta
voce: "Credo; aiuta la mia
incredulità!". Gesù lo esaudisce, dimostrando che tutto è possibile a
chi crede in lui con vera fede e profonda fiducia.
Il Signore, infatti
attribuiva sovente i suoi miracoli alla fede di chi lo pregava e alcune volte non
poté farne perché non avevano fede in lui.
Un altro insegnamento egualmente
importante è nella risposta di Gesù ai suoi discepoli, che non avevano potuto
scacciare lo spirito impuro e guarire il sordomuto. Egli dice loro chiaramente:
"Questa specie di demòni non si può
scacciare in alcun modo, se non con la preghiera".
Non basta, quindi,
la sola fede, perché è necessaria anche la preghiera. L’una senza l’altra è insufficiente. La vera fede e fiducia ci fa pregare efficacemente. La preghiera
fiduciosa e assidua ci fa avere la pienezza di fede e di fiducia necessarie per
essere esauditi da Dio.
Riflessione
Che differenza c’è fra la sapienza terrestre
e la sapienza che viene dall'alto?
Qual è il modo giusto di chiedere
qualcosa al Signore?
Che cosa occorre, insieme alla fede,
per ottenere ogni aiuto dal Signore?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Padre, che nel
Cristo tuo Figlio ci hai dato l’unico maestro di sapienza e il liberatore dalle
potenze del male, rendici forti nella professione della fede, perché in parole
e opere proclamiamo la verità e
testimoniamo la gratitudine di coloro che a te si affidano”.