Martedì 7 settimana


Martedì 7 settimana  


Nella prima lettura S. Giacomo indica le cause delle guerre e delle liti che sono in mezzo a noi e il modo di vincerle mediante la grazia del Signore e ad avvicinarci sempre più a lui. Gesù ricorda che per accoglierlo e credere veramente in lui è necessario essere umili.

Ascoltiamo la Parola di Dio


Gc 4, 1-10: Fratelli mei, 1da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? 2Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; 3chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. 4Gente infedele! Non sapete che l'amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 5O forse pensate che invano la Scrittura dichiari: "Fino alla gelosia ci ama lo Spirito, che egli ha fatto abitare in noi"? 6Anzi, ci concede la grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia. 7Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi. 8Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall'animo indeciso, santificate i vostri cuori. 9Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra allegria in tristezza. 10Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.

Mc 9, 30-37: In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli 30attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà". 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo per la strada?". 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti". 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37"Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".

Meditiamo con lo Spirito Santo


Nella prima lettura S. Giacomo indica le cause delle  guerre e liti in mezzo a noi e suggerisce come vincerle con la grazia del Signore. 
Guerre e liti sono prodotte dalle nostre passioni o smodate bramosie che vivono dentro di noi. Sono esse a riempirci di desideri malvagi e a spingerci alle invidie e al possesso. Quando non otteniamo qualcosa, ci spingono a far guerra e a uccidere. 
Se chiediamo male, ossia per soddisfare le nostre passioni, non avremo né otterremo nulla. Amare il mondo, che è nemico di Dio, ci rende nemici di Dio. La Scrittura però c’insegna che il Signore fa abitare in noi il suo Spirito, che ci ama fino alla gelosia e ci concede ogni grazia. 
Infatti, “Dio resiste ai superbi, ma agli umili dà la sua grazia”. Se a Dio ci avviciniamo e ci sottomettiamo, egli si avvicina a noi. Più resistiamo al diavolo, più questi fugge lontano. 
Per i peccatori e gli indecisi il ridere si risolve in lutto e l’allegria in tristezza. Se però si pentono, purificano le mani, riconoscono la loro miseria, piangono e si umiliano davanti al Signore, egli li esalta e santificherà i loro cuori. 
Il Vangelo ci mostra che anche i discepoli di Gesù erano soggetti a passioni come: essere il primo o essere il più grande. Questo li portava a discussioni fra loro e a non comprendere le parole in cui Gesù annunziava loro la sua prossima passione e morte. 
Dovette, quindi, ripetere loro la legge fondamentale del suo Regno e della vita cristiana, della quale diede egli stesso l’esempio: “Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti
Il Signore prese pure un bambino, lo abbracciò e lo indicò come modello di semplicità, genuinità, umiltà e obbedienza. Aggiunse, quindi: Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato" 

Riflessione 


Quali sono le cause delle rivalità, invidie, possesso e desideri malvagi?

Come chiedere aiuto e ottenere grazie dal Signore? 

Quale valore fondamentale indica Gesù ai discepoli che volevano essere primi o più grandi?  

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Padre, che fai ogni cosa per amore, e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri donaci un cuore libero da tutti gli idoli per servire solo te e amare i fratelli secondo lo Spirito del tuo Figlio, facendo del suo comandamento nuovo l’unica legge della vita”.

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